Sport

Kadjar veste lo smoking ma ama il look avventura

Il modello rivisitato di Renault si destreggia in tutte le situazioni. Test con la «Black Edition»

Roberta Pasero

Villanterio (Pv) L'adrenalina è come il Dow Jones. Gioca al rialzo o al ribasso seguendo l'andamento della propria inclinazione all'avventura. E assecondando le prestazioni di un'auto come Nuovo Kadjar Black Edition 4x4, best seller Renault con 600mila unità vendute in 4 anni nel mondo (60mila solo in Italia) che ricompare in versione double face: da strada e fuoristrada.

Un Kadjar da provare sugli sterrati della tenuta «Il cigno» a Villanterio, nel Pavese, su un percorso che come tutti gli off-road simula la vita, con insidie prevedibili e varianti imprevedibili. Soprattutto da affrontare in condizioni estreme: pioggia a gogo e sterrati melmosi color profondo fango. Di sicuro le migliori per mettere alla prova la performance del nuovo motore Diesel 1.7 dCi da 150 cv e la trasmissione integrale 4x4 a tre modalità, una, il Lock, riservata proprio ai percorsi fuoristrada, con selettore posizionato dietro la leva del cambio a 6 rapporti manuali.

Al comando del convoglio di un manipolo di giornalisti reclute dell'off-road, un austero responsabile tecnico che impartisce ordini via radio. Avete presente il cattivissimo sergente maggiore Hartman, il drill instructor dei marines nel film Full metal Jacket? Così (quasi).

«Disattivate il controllo di trazione. Usate poco lo sterzo. Lo devo ripetere? Il gas, perché date così tanto gas? Avete capito? Chi non è in grado abbandoni la vettura. Subito. Non mi sentite? Ho detto subito».

Kadjar Black Edition «balla» il twist con doti da equilibrista, da vero Sport utility, mantenendo due ruote sospese nel vuoto prima di lasciarsi guidare di taglio, nel «laterale», per affrontare solchi con particolare pendenza. Esce dalle fangaie con carattere, zigzaga tra i pioppi come tra i paletti di uno slalom speciale e affronta con spavalderia le discese libere melmose che sembrano finire in picchiata nel Lambro, fiume letterario in giornata color fango. E alla fine? Il risultato è pure artistico. Kadjar trasformati in opere di action painting. Con il fango schizzato sulla carrozzeria black, come le vernici che lanciava Pollock sulle sue tele.

«Black Knight, il cavaliere nero. Così è oggi Kadjar. Ha look più aggressivo e spirito wild. Si mette lo smoking, ma sa anche vestirsi d'avventura», spiega Francesco Fontana Giusti, direttore di comunicazione e immagine per Renault Italia, sottolineando che non è solo il color nero etoilé della carrozzeria e dei retrovisori esterni o il rivestimento interno cielo total black, come i cerchi in lega da 19, a renderla aggressiva. «È adatta alla città e all'off-road per i suoi contenuti: tanta tecnologia e un nuovo motore diesel 1.7 dCi da 150 cv, lanciato su Scénic, che garantisce più performance e un'accelerazione 0-100 km/h in 10,6 secondi, pur mantenendo bassi emissioni e consumi».

Centocinquanta cavalli di Nuovo Kadjar più trenta. I trenta che si muovono liberi e selvaggi qui nella tenuta «Il cigno». Sono gli animali di Progetto Islander, associazione no profit dedicata alla riabilitazione psicofisica di cavalli sequestrati per reati di maltrattamento. «Un luogo meraviglioso che ha accettato di ospitare gratuitamente cavalli denutriti, massacrati di botte, trattati con strumenti di tortura che qui recuperiamo fisicamente e psicologicamente», spiega Nicole Berlusconi, fondatrice e presidente di Progetto Islander, una decina di volontari più veterinari, psicologi, osteopati, etologi che se ne prendono cura. «Purtroppo o per fortuna i cavalli hanno tanta memoria, non dimenticano chi li maltratta, ma hanno anche capacità di recuperare fiducia negli esseri umani. E una volta riabilitati li diamo in adozione e ricominciamo a salvarne altri». Sono gli unici cavalli che ama Nicole Berlusconi. Quelli dei motori non fanno per lei: «Non ho passione per le auto. Qui, mi sposto guidando un trattorino.

L'auto dei miei sogni? Una soltanto: il van per trasportare i cavalli».

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