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Kilde, l'urlo di dolore e il sangue. Ha rischiato la vita per il pazzo sci

Caduta rovinosa del norvegese: brutta frattura esposta e scomposta Il pronto intervento ha evitato guai peggiori. Carriera ora in bilico

Kilde, l'urlo di dolore e il sangue. Ha rischiato la vita per il pazzo sci

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Kilde, l'urlo di dolore e il sangue. Ha rischiato la vita per il pazzo sci

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Wengen, abbiamo un problema. Si potrebbe, anzi si deve, celebrare il terzo posto e 45simo podio di Dominik Paris sul mitico Lauberhorn, e sui suoi estenuanti 4270 metri che ne fanno il tracciato più lungo di Coppa. Però quel distacco di 1.92 dagli extraterrestri Marco Odermatt, alla sua seconda vittoria anche in discesa in pochi giorni, e di Cyprien Sarrazin (59/100), nasconde un'ombra. La tappa di Wengen 2024 sarà ricordata più per gli incidenti che per i record.

Ieri un big della velocità come Alex Kilde ha rischiato ben più di una stagione ormai finita, finendo nelle reti nello schuss finale, dove già nel 1991 il giovane Gernot Reinstdler trovò la morte. Invece il norvegese elitrasportato con tanto di laccio emostatico e sangue in pista per la frattura scomposta alla gamba destra, rivela una sottovalutazione nel calendarizzare proprio qui, ai piedi dell'Eiger, un recupero di discesa, portando così a tre gare più due training le fatiche su una pista già così tosta. Nel superG di venerdì altre due vittime: oltre allo svizzero Marco Kohler, è stato un altro big come Alexis Pinturault a finire nelle reti e poi in elicottero: anche per lui stagione e legamenti crociati compromessi e l'unica gioia di potersi godere, nel recupero, la sua bimba appena nata. La Coppa aveva già perso Marco Schwarz e così ieri i due marziani della velocità sono stati i primi a lamentarsi di quella che ormai sarà una stagione senza pepe con re Odi che ha già in tasca quasi tutta la posta -. Alla vigilia di un'altra tappa già di per se massacrante, come Kitz con la sua Streif, dove pure è stata messa in agenda una seconda discesa, c'è chi storce il naso: «Wengen non è adatta ai recuperi, perché siamo già sfiniti dal programma normale», il J'accuse all'unisono di Odermatt e e Sarrazin. Paris spiega meglio: «Il problema per Kilde è come ha impattato con le reti: oltre che stanco era debilitato dall'influenza, ma, indubbiamente, anche io preferirei non avere due discese al limite come questa». Anche Goggia fa la voce al maschile. «In Austria siamo state costrette a preparare la discesa con una prova sola per infilare il recupero di un superG. Non è corretto, anche se comprendo che la Fis voglia farci recuperare le gare e il prima possibile». Dosare le forze resta la migliore arma, soprattutto per i discesisti.

Oggi in Svizzera ancora slalom (Dirette Tv 10.15 e 13.

15).

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