Intanto, in lontananza, minaccioso, si comincia ad intravedere il profilo austero del massiccio dei Vosgi. Da domani, e per tre giorni, ci sarà da faticare. La caccia alla maglia gialla di Vincenzo Nibali può avere inizio. I confini tedeschi sono vicini, la Germania, quella degli sprinter, continua invece a recitare la parte dei mattatori. Quarta volata ieri sul traguardo di Reims e quarta vittoria per un corridore teutonico. Dopo i tre sigilli di Marcel Kittel, questa volta a spuntarla è André Greipel, che solo due giorni fa era stato messo sul banco degli imputati dal suo team-manager. «Non arriva nemmeno a fare le volate, ha troppa paura, non si fa così. Ci vuole più rispetto per i compagni», ha tuonato Marc Sergeant.
Ieri inspiegabilmente Kittel ai tre chilometri ha rinunciato a disputare la volata, mentre Greipel questa volta la fa tutta da solo e la vince con una potenza disarmante. Per lui sesto successo alla Grande Boucle e 13ª vittoria stagionale. Battuti il solito Kristoff, il norvegese vincitore quest'anno della Sanremo, e il francese Doumulin. Primo degli italiani, il trentino Daniel Oss, undicesimo.
Il viaggio a Reims, la tappa dello champagne, è contraddistinto dall'acqua, ma anche dal vento. «Il vento ha reso la corsa nervosissima e molto stressante. Le cadute ne sono una conseguenza», ha spiegato Vincenzo Nibali, in giallo per il quinto giorno. In classifica generale non è cambiato nulla. Tutto è rimasto com'era. Oggi tappa ancora per attaccanti o per velocisti. Per il nostro Nibali non dovrebbe essere una giornata particolarmente impegnativa. Deve solo sperare di non finire suo malgrado in mezzo a qualche caduta e augurarsi che il tempo volga al bello. Da domani, con il trittico dei Vosgi, saranno in molti a dargli battaglia. E anche con il sole, ci saranno tuoni fulmini e saette: sarà tempesta.
Ordine d'arrivo: 1. Greipel (Ger) in 4.11'39'', 2. Kristoff (Nor) st, 3. Dumoulin (Fra), 4. Renshaw (Gbr), 5. Sagan (Svc).
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