E' stato dopo la vittoria esterna sul Bari che, probabilmente, il sogno delCrotone in Serie A ha iniziato a prendere davvero corpo. Quell'incontro che alla quarta giornata di ritorno sembrava perso, col Bari in vantaggio per 2-1 a una manciata di minuti dalla fine e invece è finito 2-3 in favore dei rossoblù, e per tutti è stato chiaro che forse poteva essere davvero la stagione della storia. Eppure l'inizio era stato choc, con lo 0-4 rimediato a Cagliari. Magari un pò eccessivo nel risultato finale, ma non certo un buon viatico. Poi l'esordio in casa contro il Novara, in un'altra partita chiave della stagione. A tre minuti dalla fine la squadra di Baroni vince, ma il Crotone rimonta e supera gli avversari, ed è la prima dimostrazione che quella di Ivan Juric è una squadra solida. Dopo lo 0-0 di Perugia arriva il quotatissimo Bari, e prende quattro gol. E a Vercelli arriva anche la prima, davvero convincente, vittoria esterna. Poi tocca alla Salernitana subire altri quattro gol, e le vittorie consecutive del Crotone diventano tre. E' la sesta giornata, e per la prima volta nella sua storia ilCrotone è primo in classifica, sia pure assieme a Cagliari e Cesena.
La successiva trasferta a Vicenza frutta un buon 0-0, ancora con l'uomo in meno e con un rigore sbagliato dai padroni di casa. I "segnali positivi" diventano diversi, e qualcuno inizia a pronunciare a mezza bocca la parola play-off. Anche perchè sotto i colpi dell'attacco di Juric cade anche il Livorno, e il Crotone si prende la testa della classifica, questa volta da solo. Sette giorni dopo tocca all'Ascoli inchinarsi a Budimir. E il Crotone diventa una realtà: vince giocando benissimo, e non mostra cedimenti, anche se in città tutti predicano prudenza. Arriva il pareggio interno col Brescia, e poi la beffa di Pescara, con un 1-4 incassato con tre gol irregolari. Ma i rossoblù non fanno drammi, e si riscattano piazzando un secco 3-2 all'Avellino. Seguono l'1-1 in casa del Lanciano; quindi le due vittorie in casa contro la Ternana e sul campo tabù di La Spezia. Ma la testa è già a San Siro. L'1 dicembre, infatti, il Crotone sfiderà i diavoli rossoneri in Coppa Italia, e scrive un'altra pagina di storia, giocandosela alla pari e uscendo sconfitto solo ai supplementari. A questo punto il Crotone l'ha visto mezza Italia, non può più nascondersi. E piazza altre tre vittorie di fila: in casa sul Cesena dell'ex Massimo Drago, poi Como e Modena. La striscia positiva si allunga a nove giornate con i due pareggi di Latina e in casa col Trapani. Il girone di andata si chiude con la vittoria in casa della Virtus Entella: ilCrotone chiude al secondo posto, ma con il record di sette punti di vantaggio sulla terza, che è il Novara; la Serie A s'intravede.
Si riparte col Cagliari, dopo una lunga sosta, e le prime quattro giornate sembrano decisive per le prospettive della squadra. Che dà un altro segnale fortissimo col 3-1 rifilato alla squadra di Rastelli, seguito a ruota dalla vittoria in casa del Novara. A questo punto tutti si aspettano un calo, e il Crotone perde col Perugia. Poi si va a Bari, e quella diventa la gara della svolta. Perchè dopo il fulmineo vantaggio di Martella, a sei minuti dalla fine i rossoblù sono sotto per 2-1; e invece arrivano il pasticcio di Donkor, l'espulsione di Guarna, il rigore di Torromino con Maniero in porta e la rete della vittoria di Budimir al 92', che vale anche la nuova testa della classifica. La dimostrazione, vera, che il Crotone non avrà nessun calo, e che il sogno è davvero possibile. I due pareggi con Pro Vercelli e Salernitana non preoccupano, perchè di fila arrivano la vittoria interna col Vicenza, il pari in casa del Livorno, la vittoria contro l'Ascoli. Quando i ragazzi di Juric subiscono il 3-0 a Brescia, perde anche il Cagliari, e poi i primi due posti sembrano ormai al sicuro. Al Pescara arriva lo Scida, e si schianta contro quella che ormai sembra una corazzata. Sui balconi della città compaiono le prime bandiere. Arriva lo 0-0 di Avellino, poi il difficile successo interno col Lanciano. Ma soprattutto la vittoria, forse inattesa, di Terni, celebrata da più di mille tifosi all'arrivo della squadra aCrotone. Manca la matematica, mancano cinque punti, ma la Serie A è praticamente cosa fatta. Il primo punto arriva dallo 0-0 interno con lo Spezia, col palo colpito al 93' da Budimir, ma poi c'è subito la trasferta insidiosissima di Cesena. Finisce 2-1 per la squadra del crotonese Massimo Drago. Tutto rinviato alla gara interna col Como, ma per la festa servono tre punti, e che Bari e Trapani non vincano.
I tre punti arrivano, il Bari pareggia, ma il Trapani vince. A Crotone si fa festa uguale, ma a metà. Perchè la festa vera, quella con la benedizione di Pitagora e della matematica, arriva nell'anticipo di questa sera a Modena, al triplice fischio del signor Pinzani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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