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Koke, a immagine e somiglianza del Cholo

Koke, a immagine e somiglianza del Cholo

Spirito di sacrificio, istinto combattente e il motto che la partita più difficile è sempre quella successiva. Punti cardine sui quali Diego Pablo Simeone ha costruito il suo Atletico Madrid campione di Spagna e vicecampione d'Europa. Gli stessi valori incarnati in campo da Jorge Resurrecion «Koke», elemento chiave, nella trasformazione dei Colchoneros. Il cambio dell'Atletico è viaggiato su binari paralleli a quello delle caratteristiche di questo canterano classe 92, nato play davanti alla difesa salvo poi riconvertirsi, in dinamico incursore che parte da una delle due fasce per tagliare al centro. Non è né Xavi né Xabi Alonso, giocatori dei quali è destinato a prendere il posto nella Spagna e di cui è stato compagno al Mondiale brasiliano, riuscendo a trovare posto nella mediana della Roja a dispetto della mostruosa concorrenza.

Koke però è un giocatore più da uno-due nello stretto, capace di esaltarsi di più quando c'è da dare profondità e aggredire gli spazi che non in fasi di possesso prolungate. Koke è una bella gatta da pelare per gli avversari anche in virtù della sua abilità sui calci piazzati. Specialmente quelli indiretti, perché l'altissima media-reti su palla inattiva dell'Atletico non è dovuta solo alla cura maniacale del Cholo, né alle ottime doti di inserimento dei centrali Godin e Miranda. Il tutto parte anche dal destro di squisita fattura di Koke, soprannominato tra i tifosi Colchoneros “Milinkoke” in omaggio a Milinko Pantic, artista dei calci piazzati del Doblete del 1996, quando le sue traiettorie regalavano gloria, tra gli altri, anche allo stesso Simeone. Medaglia di bronzo ai Mondiali under-17 '09, negli ultimi tre anni Koke ha sollevato sei trofei: campionato, coppa e supercoppa spagnola, Europa League, Supercoppa Europea ed Europeo under-21.

Insomma, sa come si vince.

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