Kubica sa ancora andar forte in F1: a Budapest è 4° dietro le Ferrari

Kubica sa ancora andar forte in F1: a Budapest è 4° dietro le Ferrari

Il talento non si spegne mai, anche quando il corpo è ferito. E il corpo di Robert Kubica porta i segni delle 18 operazioni che sono servite per rimettergli insieme il braccio destro dopo il terribile incidente al rally di Andora. Era il 6 febbraio 2011, mentre la sua ultima presenza in Formula 1 risaliva al 14 novembre 2010. Fino a ieri, quando il 32enne polacco è salito di nuovo su una Renault giallonera per una sessione di test all'Hungaroring. «Sarò il giudice più severo di me stesso», aveva detto alla vigilia. Esame superato: al volante di una monoposto con la stessa configurazione di quelle in gara nel mondiale, tra mattina e pomeriggio ha completato 142 giri (più del doppio di quelli del Gp che si è appena disputato a Budapest) e fatto segnare tempi importanti: settimo nella prima sessione in 1'19''681, è riuscito a migliorarsi progressivamente e alla fine ha staccato un 1'18''572 che gli è valso il quarto posto assoluto.

Robert non ha mai più recuperato la forza di prima nel braccio operato. Non si è arreso, è tornato a correre in auto e nel 2013 è stato campione del mondo WRC2 guidando una macchina coi comandi modificati ad hoc, ma domare una Formula 1 di oggi è tutta un'altra faccenda. Deve azionare il cambio solo con la sinistra e stavolta non poteva compensare aiutandosi con la spalla perché l'abitacolo stretto non lo consente. Eppure è lì, a un secondo e mezzo da Vettel - ieri il migliore in 1'17''124, unico insieme al giovane Norris della McLaren in grado di migliorare il tempo ottenuto lunedì dal 19enne Leclerc con la Ferrari -, davanti ai due titolari della Toro Rosso e all'italiano Ghiotto, 11° con la Williams. Perché il talento trova sempre una strada.

Dopo le prove al simulatore, dopo i chilometri macinati due mesi fa a Valencia e a Le Castellet su una Lotus del 2012, ora anche l'esame più duro ha dato un risultato importante. «Ho fatto una cosa che ritenevo impensabile - ha detto Kubica soddisfatto ed emozionato -, ci sono tante differenze rispetto ai miei tempi e ho imparato molto. È stata una lezione di guida e di vita.

Il prossimo passo? Per ora non posso fare altro che ringraziare la Renault». Il sogno è quello di rivederlo davvero in Formula 1, la casa francese ci sta riflettendo in vista del 2018 e dopo ieri potrà continuare a farlo avendo acquisito una certezza: che non si tratta di un'utopia.

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