Federico Malerba
Ci voleva un acquazzone per spegnere i bollori di Maverick Viñales, che stavolta si ritrova a inseguire. Se due settimane fa in Qatar la pioggia gli fu amica, regalandogli una pole position «a tavolino», in Argentina è arrivata a rovinargli i piani a metà delle FP3 mentre lo spagnolo della Yamaha sembrava destinato a proseguire il suo dominio.
L'asfalto bagnato ha rimescolato i valori: sale prepotentemente Marquez, che stacca tutti di almeno 7 decimi, Viñales retrocede fino al sesto posto, affondano le Ducati ufficiali di Dovizioso e Lorenzo mentre Valentino Rossi - in crisi sull'asciutto - prende una piccola boccata d'ossigeno e strappa una settima posizione da non disprezzare. Bravissimo Petrucci, che come al solito si esalta sotto l'acqua e stasera partirà quarto.
La pioggia ha colto di sorpresa parecchi «big», che dopo i primi due turni e mezzo di prove erano rimasti fuori dai primi 10, regalando una Q1 con parecchi quarti di nobiltà. A sfidarsi per i soli due posti utili c'erano - tra gli altri - Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso e Zarco. All'ultimo tuffo l'hanno spuntata Pedrosa e Valentino che ha staccato Dovi di soli 67 millesimi condannandolo al 13° posto, mentre Lorenzo non ha mai trovato il guizzo chiudendo 16°.
Nella Q2, come detto, è salito in cattedra Marquez e non ce n'è stata per nessuno. «Siamo stati fortunati perché le condizioni erano diverse e ci hanno aiutato - ha ammesso il campione del mondo -, altrimenti l'obiettivo sarebbe stato al massimo la prima fila. Comunque cambia poco, Viñales non è lontano e soprattutto se si correrà sull'asciutto lotterà per la vittoria». E in effetti le previsioni questo dicono, sarà nuvoloso ma non dovrebbe piovere, tant'è che Viñales fa sfoggio di serenità: «Ho sbagliato a scegliere la gomma soft che è finita subito - si giustifica -, ma per la gara abbiamo grandi possibilità».
Subito dietro Marquez ci sono le tre grandi sorprese di giornata: in prima fila Karel Abraham con la Ducati Aspar e Cal Crutchlow con la Honda del team Lcr; poi Petrucci che è contento ma neanche troppo. «Queste erano le mie condizioni ideali, né carne né pesce, e forse potevo fare anche qualcosa in più e andare in prima fila - si rammarica il ternano della Ducati Pramac - comunque penso di poter far bene anche sull'asciutto».
Detto che probabilmente per le prime due posizioni sarà una lotta tutta spagnola, bisognerà vedere se il warm-up porterà soluzioni a chi è rimasto attardato. Ci crede poco Dovizioso («È difficile, anche sull'asciutto non siamo velocissimi e partire così indietro è un problema»), mentre da Valentino Rossi ci si aspetta sempre che riesca a tirare fuori il solito coniglio dal cilindro. Il «Dottore» sperava di aver trovato la cura per la sua Yamaha e invece fin dal venerdì si è ritrovato a combattere coi vecchi problemi, ma darlo fuori dai giochi è sempre un errore.
E se non dovesse risorgere come sempre nel giorno della gara potrebbe comunque consolarsi con qualche baby pilota della sua scuderia: in Moto3, in particolare, uno splendido Nicolò Bulega è riuscito a ottenere il secondo crono e dopo la delusione del Qatar potrebbe lottare per la vittoria.
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