Non convince, ma vince. E di questi tempi per il Milan basta e avanza passare il turno in Coppa Italia contro la Sampdoria. Dopo i pareggi con le ultime due del campionato, Carpi e Verona, il successo firmato da Niang e Bacca è manna dal cielo per i rossoneri perché vale i quarti contro lo stesso Carpi con la prospettiva di una semifinale nella migliore delle ipotesi contro una formazione (lo Spezia) che non brilla nemmeno in serie B. Tradotto: la strada che porta alla finale di Roma della coppa nazionale non è un'autostrada, ma la pista di decollo di un aeroporto. Il Milan ora dovrà dimostrare di meritarsi l'occasione che porta dritto anche all'Europa.Per farlo dovrà ritrovarsi perché dalla Sampdoria alla Sampdoria, il Milan mostra due facce diametralmente opposte. Non sono passate nemmeno tre settimane tra le due sfide e anche per questo esce da ogni logica come in così poco tempo una squadra possa dare il meglio e il peggio di sé soprattutto se di fronte ha avuto lo stesso avversario. Una squadra concreta e spavalda quella vista in campionato contro i blucerchiati a San Siro, invece confusa e impaurita nell'esibizione di ieri in coppa a Marassi. L'involuzione è nel gioco e nella condizione fisica, di quel Milan rimane poco o nulla. Neanche l'occasione fornita da un tabellone di Coppa Italia ribaltato dalla riscossa delle piccole, leggasi Spezia, Alessandria e Carpi, induce i rossoneri a cambiare approccio alla partita, leit motiv delle ultime esibizioni. Tutto confermato da un paio di spaventi portati dalla Sampdoria in pochi minuti. A Mihajlovic non gira neanche bene, perché Luiz Adriano si accomoda in panchina febbricitante (e nel finale escono acciaccati Bonaventura e Bertolacci). Al suo posto Niang al fianco di Bacca. La vera novità è la mediana con Bertolacci-Kucka, ma l'effetto non è quello desiderato: l'ex coppia rossoblù non aumenta le idee e neanche la corsa. Così lo schema è il solito degli ultimi tempi: palla a Bonaventura e vediamo se succede qualcosa perché Cerci è monocorde, mentre Niang, gol a parte, è la controfigura del giocatore che in campionato aveva asfaltato la Sampdoria. Che a dire il vero è anche un'altra squadra: allora Montella era alla seconda panchina, ora il lavoro dell'Aeroplanino s'intravede. Anche se il materiale umano a disposizione resta modesto considerata anche la fermata ai box di Eder e non è un caso che la Samp è all'ottava gara di fila senza vittorie.Ma il Milan è stato bloccato dalle proprie paure quello dei primi 45', ma Mihajlovic deve aver toccato i tasti giusti nell'intervallo perché a inizio ripresa i rossoneri hanno avuto almeno un sussulto. Infatti dopo 4' hanno confezionato il vantaggio: percussione di Bertolacci, palla a Bacca che ha messo Niang davanti a Viviano per l'uno a zero. Non ha fatto in tempo a rilassarsi Mihajlovic che uno svarione di Mexes, non sfruttato da Muriel, l'ha obbligato a un supplemento di «urla». Il Milan del secondo tempo è apparso almeno più aggressivo anche senza strafare. Poi una mano l'ha data la follia di Zukanovic che si è fatto cacciare per proteste. I rossoneri hanno poi controllato per chiudere la gara con Bacca in pieno recupero dopo un brivido regalato dall'ex Cassano. A conferma delle fragilità difensive, ma comunque Mihajlovic si tira fuori dalle sabbie mobili e ancora una volta contro la sua ex squadra, anche se domenica a Frosinone il discorso per lui non cambia: «Si deve vincere».
Per poi prendere a prestito le parole di Mario Balotelli: «Il 2015 è stato davvero brutto ma di sicuro mi ha reso più forte. Aspettando pazientemente la fine di quest'anno». Da dimenticare per Super Mario ma anche per il Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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