L'Alfa Romeo Junior Q4 tra curve e passione italiana

È la più piccola del Biscione, ma non per questo la meno autentica. Il piacere di guida torna protagonista

L'Alfa Romeo Junior Q4 tra curve e passione italiana
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Ci sono viaggi che non si misurano in chilometri, ma in emozioni. Si parte da Milano in direzione delle Langhe, terra di colline, vini e silenzi pieni di storia. A farci compagnia, la nuova Alfa Romeo Junior Q4 1.2 mild-hybrid da 145 CV, compatta nell'aspetto ma sorprendentemente matura nella sostanza. È la più piccola del Biscione, ma non per questo la meno autentica: lo capisci da alcuni elementi stilistici come, ad esempio, il colore Rosso Brera e tetto nero a contrasto, o dalla forma della strumentazione digitale interna, che replica l'iconico "cannocchiale" Alfa Romeo. Saliamo a bordo, impostiamo il navigatore con destinazione Barolo sfruttando i semplici comandi vocali. Per gli irrinunciabili, si può far tutto anche dal proprio smartphone, senza cavo, che esso sia Apple o Android.

Dopo i primi chilometri cittadini all'insegna dell'efficienza con il nuovo ibrido, imbocchiamo la A7 in direzione Genova, prima del bivio verso Asti, all'altezza di Tortona. Si procede poi verso Alba, e la trasmissione a doppia frizione EDCT si occupa di tutto, ci accompagna fluida e pronta quando serve. Il mild hybrid a 48 Volt lavora silenzioso, capace di far viaggiare l'auto in elettrico nelle code o nelle fasi di rallentamento, riducendo i consumi ma aumentando il comfort a bordo. Si esce dalla superstrada, pronti ad addentrarci nelle strade collinari delle Langhe, come danzando tra un pendio e l'altro, arrampicandoci lentamente verso Barolo. I 145 cavalli dell'1.2 turbo spingono con vivacità, e i consumi circa 6 litri per 100 km restano sempre sotto controllo. È qui che la Junior mostra la sua anima: sterzo diretto e preciso, sospensioni solide, assetto sincero. Il piacere di guida torna protagonista, anche su una crossover compatta che, per definizione, non sarebbe preposta a restituire certe sensazioni. Ma Junior va oltre lo stereotipo del B-SUV per definizione, distanziando le rivali per un approccio singolare alla guida. Il sistema Q4 fornisce quel quid di sicurezza e trazione in più sull'asse posteriore, grazie al secondo motore elettrico che aiuta sui fondi più scivolosi e regala un guizzo di coppia extra dal retrotreno. Tra una curva e l'altra, il sorriso è autentico. Arrivati a La Morra, la vista si apre su un mare di vigneti color rame.

L'aria quasi profuma di mosto e nocciole, e le colline sembrano muoversi lentamente, come onde, sotto la luce del pomeriggio. Qui, tra le cantine e le osterie, la Junior trova la sua dimensione più intima: piccola abbastanza per infilarsi tra i borghi medievali, elegante e tecnologica quanto basta per sentirsi in un salotto anche in mezzo al nulla. Sosta obbligata in una cantina affacciata sui filari: tajarin al tartufo, un calice di Barolo e il rumore sommesso del motore che si raffredda sotto il tiepido sole d'ottobre. Inizia a scendere rapidamente verso l'orizzonte e la luce dorata comincia a ravvivare le curve della carrozzeria: i fianchi sono alti, larghi, come disegnati dal vento mentre le nervature sul cofano è come se prendessero vita.

Il rientro verso Milano avviene ormai al tramonto, con la modalità Dynamic inserita: la risposta del gas si fa più pronta, lo sterzo ancor più deciso. L'asfalto scorre come un nastro tra le colline e capisci che Junior è davvero un'Alfa, anche se più accessibile e razionale di altre.

A suo modo, parla anch'essa la lingua delle emozioni, ma con accento contemporaneo. La giornata si chiude con 400 chilometri percorsi e la sensazione di aver viaggiato non solo nello spazio, ma anche nel tempo: tra tradizione e modernità, tra il piacere del gusto e quello della guida.

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