L'alternativa? Solo nei sogni dei tifosi

L'alternativa? Solo nei sogni dei tifosi

Alla ricerca di una soluzione vincente. Erick Thohir ci ha fatto sapere che non ha mai dato ultimatum quindi si continua così, fiducia a Mazzarri, c'è un progetto. Con Moratti? Hanno parlato dei new entry nel cda, e poi si sono fatti i complimenti, loro due la sanno lunga. Ma hanno varato un piano B, inteso come alternativa alla conduzione tecnica, e allora hanno parlato di Mazzarri, sicuro. Il suo feeling con la città non decolla, San Siro fischia e si svuota, la squadra giocava meglio l'anno scorso e senza un piazzamento Champions peggiorano i conti e gli sponsor girano al largo. Sono i medesimi appunti mossi a Benitez, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni, qui in più c'è solo un deficiente che punta il laser negli occhi del Walter. Nel dopo Mourinho l'unico a salvarsi è stato, forse, Leonardo, ma il brasiliano era vissuto anche come uno sgarbo ai cugini, aveva più margini. L'Inter ha otto squadre davanti e se in caso di ulteriore tracollo ci sarà l'addio, e si aspettano derby e Roma all'Olimpico per sancirlo, significa che la classifica sarà ulteriormente peggiorata e a quel punto potrà arrivare qui anche papà Teddy, ma per Thohir e l'Inter non c'è più scampo. I tifosi riusciranno nell'impresa di vincere la speciale classifica degli autolesionisti e augurarsi questo? Sembra di sì, pur di tornare a vincere qualcosa. Mazzarri qui a Milano non è mai andato via come il pane, subito bollato come antipatico e ansioso. Ma non ci sono alternative. Thohir non può dire oggi: sì, è vero, non lo vorremmo più . E qualunque allenatore interpellato non dirà mai: io all'Inter non ci verrò mai .

Dire che Mancini o Stramaccioni si siano offerti è forzare la mano. Lo Zenga stra -amato dalla tifoseria ha fatto sapere che non ha ricevuto telefonate, Stefano Vecchi, guru della Primavera più forte d'Italia, gioca a quattro, palla a terra. Ci fosse ancora Moratti probabilmente rischierebbe di fare il grande salto. Con Thohir sembra difficile, il presidente cerca un buon nome da spendere, non vediamo italiani in Corso Vittorio Emanuele. David Moyes a Milano non è stato casuale, si è solo esposto troppo, ha concordato interviste, programmato conferenze, ha fatto sapere che sarebbe andato a San Siro per vedere la squadra, troppo casino, si è bruciato.

Non ci sono deadline , oppure verranno continuamente spostate in avanti, prima il derby, poi la Roma, poi Natale, poi la sosta invernale e poi diventerà inutile, quasi come fare entrare Osvaldo al 45' del secondo tempo.

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