Leclerc si prende tutto: vittoria e squadra. La Ferrari adesso è sua

Il monegasco torna alla vittoria, accorcia su Max e complice il ritiro di Sainz ora è l'uomo su cui puntare. Il successo della Ferrari a Zeltweg, con lo stemma del Cavallino di 90 anni fa

Leclerc si prende tutto: vittoria e squadra. La Ferrari adesso è sua

Ancora Ferrari. Finalmente Leclerc. La stagione rossa torna a marciare a pieno regime. Due vittorie di fila a casa loro. Prima in Inghilterra a due passi dalla factory della Red Bull e poi in Austria a casa dello sponsor proprietario del circuito. Una settimana dopo la vittoria con polemiche di Sainz a Silverstone e ventiquattrore dopo il duello da brividi tra Charles e Carlos durante la Sprint race, Leclerc ha rimesso le cose a posto, proprio nel giorno in cui le Ferrari avevano rimesso sulla carrozzeria il Cavallino originale, quello apparso esattamente 90 anni fa in Belgio. Ha portato fortuna. Andrebbe tenuto fino all'ultimo gran premio della stagione.

Nella domenica perfetta di Charles Leclerc c'è stato spazio anche per la paura. Quella che gli ha preso lo stomaco nei giri finali quando l'acceleratore della sua Ferrari ha cominciato a creargli dei problemi, non risalendo più e costringendolo a dei giochi da prestigiatore alla curva 3 e 4. Giri con il cuore in gola con Binotto che ha ammesso di non aver avuto il coraggio di guardare. Dopo aver visto Sainz andare a fuoco con il motore in fiamme mentre si apprestava a passare Verstappen per prendersi il secondo posto, c'era paura che l'affidabilità potesse mettere fuori gioco anche la Ferrari che stava dominando la gara. Leclerc invece ha resistito fino alla bandiera a scacchi per festeggiare una vittoria che ci voleva per la sua classifica, il suo morale. Nei giri finali Max ci ha provato, ma la Ferrari vista in Austria era davvero straordinaria. Veloce, gentile sulle gomme. Solo l'affidabilità deve crescere ancora. Alla fine Charles ha guadagnato solo 5 punti nel weekend, ma il risultato è più significativo di quanto non racconti l'aritmetica. Ha perso il punto della Sprint, quello del giro veloce, quelli che avrebbe guadagnato con Carlos secondo dietro a lui, ma alla fine il bilancio del Gran premio d'Austria è decisamente positivo. Vedere Leclerc che sorpassa tre volte in pista Verstappen è qualcosa di mai visto in tempi recenti. Non sorpassi ai box, sorpassi veri, figli di una superiorità di macchina che Charles ha interpretato magnificamente. Dopo ogni cambio gomme gli bastavano pochi giri per tornare sotto a Max e infilarlo. Un copione che anche i più ottimisti non avevano previsto.

Peccato per Sainz il cui motore è andato arrosto mentre si apprestava a passare anche lui Verstappen per andare a festeggiare una doppietta. Il suo ritiro lo allontana da Leclerc (ora è a 37 punti) e forse sarà più facile dargli degli ordini. La Ferrari deve puntare tutto su Charles se vuole continuare a vivere il suo sogno.

Sul podio con i due litiganti mondiali è salito ancora Hamilton, lontano, ma costante nei suoi risultati: terzo podio di fila e terza volta davanti a

Russell. Ma Charles e Max a parte l'uomo del giorno è stato Mick Schumacher, sesto, miglior risultato della carriera su una pista dove la Ferrari aveva vinto per l'ultima volta nel 2003, ai tempi di papà. Corsi e ricorsi.

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