Basket, magia Jerrells: riaccende Milano e zittisce Siena

Decide il play con un canestro all'ultimo secondo. L'Armani si riscopre squadra

Curtis Jerrells
Curtis Jerrells

Servono i texani dagli occhi di velluto oltre ai capitan Fracassa per pareggiare una serie, per rimettere in vita l'Emporio Armani che con il canestro sulla sirena di Curtis Jerrels vince 74-72 gara sei di queste finali scudetto fra la Mens Sana straordinaria e disperata e questa squadra di Milano che sa esaltarsi e deprimersi nello stesso momento. Gentile il capitano con la sciabola per 23 punti, 10 più di Langford, nella notte dove Lawall ha fatto meglio di Samuels, dove Hackett per un attimo sembrava di nuovo padrone del gioco e dell'anima milanese. Per Siena stupendo Hunter da 18 punti, ma 14 nella prima parte, poi è saltato ovviamente per aria, incredibile l'Haynes giubilato e pagato da Milano che ha ricucito la ferita più dolorosa del terzo quarto, con 23 punti sembrava ridare vita alla speranza impossibile. Niente. Milano sbanca Siena per la prima volta in un play off. Si riprende il potere del campo, torna felice a casa e domani saprà se la grande carestia che dura da 18 anni potrà dichiararsi finita.

Crespi vede i suoi soffrire tanto, ma ci crede e la partenza è per Siena, per Othello Hunter che, come in gara cinque, prova a cucinarsi un Samardo Samuels molto nervoso: il centro colibrì di Siena arriva presto a 12 punti mentre il giamaicano dell'Emporio fa subito due falli. Milano, però, ha una faccia diversa, cominciando dai dioscuri Gentile e Langfrod che trovano subito i punti deboli della difesa avversaria e si passano persino la palla, mentre la zona milanese manda spesso in confusione Haynes e Janning. Banchi è partito con Jerrels in regia e lo tiene al guinzaglio, l'Emporio ha in mano il gioco, ma Carter non lo lascia scappare anche se chiude il primo quarto avanti: 20-21.
Con Hackett Milano ritrova un senso dell'armonia, lui e Moss, vecchi leoni dell'epopea mensanina, reagiscono alla grande quando Crespi vede il colpo di reni che aspettava da Haynes e Viggiano: 32-27. Potrebbe diventare incubo, ma i denti dei grandi mori sbloccano tutto, controparziale di 7-0 per Milano in due minuti. Altra reazione senese, ma dal grande cilindro Armani esce anche il Sigei Wallace che sembrava disperso, lui e l'energia di Lawall sotto dove Oertner non ne combina una giusta, permettono a Milano di chiudere in vantaggio a metà gara:3 6-40 con Gentile (12) e Langford (10) toreri designati, ben coperti dai 7 rimbalzi di Lawall, ben protetti dalla forza del gruppo che si guadagna il doppio dei liberi rispetto a Siena dove Hunter si è fermato a 14 punti, con Carter a 10.

Gli 11 punti in fila di Gentile stordiscono l'avversaria, Milano sente scorrere tutto con più fluidità seguendo il furore del giovane capitan Fracassa. Crespi cerca dighe, argini, ma gli rispondono in pochi. Emporio in fuga di 11 punti, ma due voli a vuoto di Samuels , permettono a Siena di chiudere il terzo tempo con il minimo dei danni anche se Milano è lontana: 55-63.
Non è finita, Siena morsica tutto quello che è rimasto, riaggancia Milano, la scavalca anche sul 69-68, ma la mancanza di cambi decenti costringe Crespi a spremere tutto dai suoi.

Milano trova anche una pennellata di Melli, si tiene la scimmia sulla spalla, sfonda con Lawal a35" dal gong sul 72 pari, Siena si affida a Janning che però prende il ferro, Milano, invece va da Curtis Jarrels, solo due punti segnati, ma è sua la mano che porta questa sfida scudetto alla settima di domani al Forum.

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