Gli arbitri italiani ne hanno combinata un'altra. Molto peggio dei presunti aiutini alla Juve, che poi non hanno ragione di essere. Ovvero: la Juve è la più forte del campionato, se n'è accorto perfino Aurelio De Laurentiis prima di diffondere il verbo dei suoi lamenti via tweet («malafede o incompetenza, fermate quei sei arbitri», sì roba da poco). La vera malefatta arbitrale è quella di aver permesso a Sepp Blatter di fare la morale, maestrino con bacchetta circa il comportamento da tenere con i fischietti. Leggete le ultime parole famose del presidente Fifa, prima della consegna del pallone d'oro: «Servirebbe più educazione tra giocatori e giornalisti. Gli arbitri sono molto importanti nel calcio. È un problema generale». Sarebbe un pensiero anche condivisibile, se non fosse pronunciato da chi ha sempre scavalcato tutto e tutti per il risultato (suo).
Ma tra grida, strepiti e reprimende, ancora una volta il nostro campionato è a far di conto sugli aiutini pro Juve (ma mettiamoci pure quelli contro) e a discutere sul sesso degli arbitri. La malattia è virale, basta vedere come se la prendono Benitez e Garcia, sbarcati dall'altro calcio: arrivano in Italia con il superiority complex. E basta poco perchè si adeguino. Anzi, basta prendere bastonate dalla Juve: uno fa il segno del violino e vien squalificato, l'altro se ne esce con l'ironia del Ci può stare «Perchè così mi hanno insegnato in Italia, quando si incontra la Juve». Ci può stare è diventato il tormentone del giorno, ma poi contano i punti in classifica e Ci può stare che la Juve sia più avanti di tutti avendo dimostrato di essere superiore nel difendere ed anche nel segnare, non a caso si è laureata campione d'inverno con una partita di anticipo. Benitez lo ha ammesso a denti stretti. «La Juve è forte, per questo mi arrabbio quando succedono certe cose. Il primo gol loro fortunosoi, quello di Koulibaly annullato non era fallo». Che poi la sua difesa sia burro e il centrocampo non attrezzato da grande squadra, è solo una quisquilia .
Non è che la Juve sia una squadra formidabile, vale invece la mediocrità altrui quando serve un salto di qualità. Ha ragione Arrigo Sacchi: «La Juve è più abituata alle sfide che contano, ha più classe e carattere». Il discorso di aiuti e aiutini rischia di restituire credibilità perfino a Luciano Moggi. Se non è cambiato nulla, perchè mai lo abbiamo incoronato come il grande peccatore, la mano di affare e malaffare arbitrale? Vero che gli arbitri hanno l'errore, o la svista facile, con i bianconeri, ma sicuri che ci tengano così tanto a mettere sul piatto della Signora il quarto scudetto consecutivo? Che noia! Fateli pure stupidi, ma non fino a questo punto.
La mappa degli aiutini è inquietante, certo. A seguire Garcia e Benitez, neppur stupefacente che i fischietti abbiano malvisto in due match determinanti come contro la Roma (errore grave il gol concesso a Bonucci, e due rigori discutibili) e contro il Napoli (gol in fuorigioco di Caceres e uno annullato a Koulibaly). Sei punti pesanti, ma se la Juve avesse vinto lo stesso, con decisioni avverse, sarebbe stato peggio per tutti. Così restano gli alibi che fanno comodo. Perfino ai tempi di Ceccarini-Ronaldo-Iuliano: nessuno può aver certezza sulla fine della storia. Campionato compreso.
Facendo i conti, risulta un saldo attivo per la Juve: avvantaggiata contro Napoli e Roma, ma pure con la Sampdoria per quel corner irregolare di Marchisio, che poi ha chiamato il gol. Eppoi il fallo di Marchisio ai danni di Menez contro il Milan, Chiellini che trattiene Gomez in area contro la Fiorentina e vogliamo aggiungere pure la sua cravatta a Ranocchia contro l'Inter? Massì. In compenso contro Samp e Inter la Signora si è vista negare un rigore su Pogba ed è stata ignorato il fallo di Juan Jesus su Chiellini che valeva rigore ed espulsione. Ci poteva essere anche un rigore del brasiliano su Llorente, ma non esageriamo. In entrambi i casi, però, la Juve ha pareggiato. Non perso.
E che dire del buon curriculum della Roma? Almeno quattro le partite con dotazione a favore (Inter, Sassuolo, Genoa e Udinese). Va a finire che, se continuiamo, il campionato dovrebbe vincerlo la Lazio.
Anche se Lotito ieri ha votato Juve e puntandoci forte: «Dal punto di vista tecnico è impossibile che la Roma vinca lo scudetto, la Juve è più forte. Ci scommetto la mia presidenza». E se perfino Lotito sta con Agnelli, Benitez si tranquillizzi: ci può stare che gli arbitri contino nulla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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