L'estate folle delle grandi incompiute

Bielsa e Cavani fantasmi, Higuain e la pancia, il dispetto a Witsel e Balo-Garibaldi

L'estate folle delle grandi incompiute

Che sarebbe stato un mercato pazzo si è capito quasi subito, quando Lotito - uno che di solito si vanta di non vendere sogni ma solide realtà - ha perso la testa nientemeno che per il Loco Bielsa. Un soprannome che è una garanzia, se è vero che dopo due settimane di matrimonio, celebrato e mai consumato, sono finiti a tirarsi metaforici piatti da un oceano all'altro con tanto di denunce, avvocati, carte bollate. Ed è finito con la storia surreale di Witsel che passa un giorno intero a Torino, fa le visite mediche per la Juve e alla fine resta col cerino in mano perché nel frattempo i russi hanno deciso di fargli un dispetto.

In mezzo c'è stato di tutto e anche di più, come in Italia non succedeva dai tempi delle vacche grasse. Perché se i nostri club non hanno più i quattrini per andare a prendere i migliori del mondo c'è comunque un italiano a muovere i fili del mercato: quel Mino Raiola che (coerentemente col personaggio) si è comprato la villa che fu di Al Capone e che di fatto ha acceso la miccia preparando in tempi non sospetti la cessione record di Pogba al Manchester United.

Con quei cento e passa milioni la Juve è andata a rompere le scatole alle rivali pagando le clausole di Pjanic e Higuain e regalandoci dei drammi della gelosia che mancavano dai tempi di Robibaggio e Capello, altri due che tradirono le rispettive amanti con la Signora. Ma se a Roma ancora piangono, anche perché l'estate dei giallorossi è stata folle soprattutto sul campo, dove si è ubriacata di Porto perdendo i 30 milioni della Champions, sotto il Vesuvio si sono consolati alla svelta. Pareva finito il mondo e invece dopo un mese sono già tarallucci e vino: ride il Pipita, che ha ripreso a segnare subito nonostante gli insulti e gli sfottò dei suoi vecchi tifosi per la pancia da commendatore con cui è tornato dalle vacanze, e tutto sommato ride pure De Laurentiis che la sua, di pancia, se l'è riempita con un pacco di milioni e questo Milik che promette benissimo. Alla faccia di Cavani e delle sue presunte apparizioni tra i vicoli.

Ovviamente un contributo decisivo a questa estate assurda non poteva non darlo la pazza Inter, che tra una schermaglia e l'altra con Wanda Nara (mai si era vista una modella-procuratrice che fra una trattativa e l'altra posta indovinelli e foto hot sui social network) è riuscita nell'impresa di spendere e spandere rimanendo comunque senza un regista e senza un terzino. Anche perché il turco Erkin, una delle storie più incredibili di questo mercato, è stato comprato a giugno per Mancini e dopo neanche due mesi è stato regalato al Besiktas perché De Boer non ha voluto neanche vederlo; salvo poi far giocare a Verona quel Santon che non aveva passato le visite né al West Ham né al Napoli.

Sempre meglio del Milan, comunque, che continua a sognare di poter prendere Fabregas o Ibrahimovic (a proposito: in questa carrellata non si può non ricordare il clamoroso bluff della diretta Facebook in cui Zlatan anziché svelare il nome della sua prossima ha pubblicizzato urbi et orbi la sua linea d'abbigliamento) e poi finisce a litigare col Cagliari per Mati Fernandez.

Roba che giustamente Montella si è domandato se per caso i cinesi rossoneri non abbiano sbagliato l'indirizzo del bonifico... Poteva essere la battuta dell'estate se Balotelli non si fosse presentato a Nizza con «mi manda Garibaldi»: sul campo perde colpi, ma quanto a stravaganze Mario è ancora il numero uno.

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