L'eterna sfortuna di Liu due Olimpiadi, due crac

L'eterna sfortuna di Liu due Olimpiadi, due crac

Un bacio all'ostacolo malefico, sorta di carezza di un innamorato. Si è guardato il pettorale, non l'ha stracciato. Aveva lo stesso numero di Pechino. Uno sguardo allo stadio eppoi via, sulla sedia a rotelle. Arrivederci a forse mai. Liu Xiang, il divin ballerino degli ostacoli alti (110 hs) ha chiuso così la sua storia olimpica e forse la carriera. Una caduta, un tendine di nuovo stracciato, dolore e desolazione. Seduto sulla pista che aspettava da quattro anni, ha ripassato i ricordi: toccava il piede destro, guardava gli ostacoli come una grande galleria stesa davanti agli occhi.
Fine della storia, come a Pechino. Non corse nemmeno, si presentò in pista e alzò le mani: non ce la faccio. La gente cinese lo voleva, aveva pregato per lui. Fu un pianto per tutti. Così non si uccidono nemmeno i cavalli. Ma la grande strega dell'atletica non guarda in faccia, tira la corda e povero chi cade nella trappola. Liu ha commosso anche Bolt: «Sono triste. E' dura che ti capiti una cosa del genere per due volte, sempre all'Olimpiade. Aveva perfino cambiato modo di correre per farcela: invertendo la gamba d'avvio».
La gente di Londra lo ha accompagnato con passione e comprensione. Un applauso dedicato ai vincitori. Ancora un dramma shackespeariano che lo sport ci racconta. Liu si è rialzato in piedi, e in quel momento ha lanciato la sfida. Solo contro la maledizione: sorretto da due ostacolisti ha percorso su una gamba il resto della pista. Poi si è arreso alla sedia a rotelle. Sembrava un addio, anche se il ct cinese sostiene che è solo un arrivederci. Ma cosa pensare? Quando conquistò l'oro olimpico ad Atene divenne il golden boy più amato dalla Cina. L'anno prima delle Olimpiadi di casa vinse il titolo mondiale. L'anno dopo restò fermo cercando di guarire. C'è un demonio che l'accompagna, se è vero che a Pechino aveva lo stesso numero di pettorale di ieri: 1356. Provi a giocarselo, magari gli farà meno danni.
Ci sono ostacoli e ostacoli, ma Liu Xiang li ha studiati come all'università: era tornato grande dopo un anno e mezzo di rimessaggio, rimandato in pista aveva sconfitto l'americano Oliver. Aveva acchiappato un 2° posto ai mondiali 2011. Quest'anno si era ripetuto ai mondiali indoor. Era tornato a scendere sotto i 13” dopo cinque anni. Rimesso a nuovo per vincere, o almeno provarci.

Ieri sesta e ultima batteria, rieccolo di nuovo. E il tendine che fa crac. E gli altri che vanno, corrono, stasera nelle semifinali ci saranno: Robles, Merritt, Richardson. Il mondo talvolta è proprio ingiusto.
RiSi

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