Parigi. Giocata a viso aperto, senza calcoli, un finale con capovolgimenti continui, poteva segnare Ozil poteva farlo Lewandowski, forse la sfida migliore vista finora, squadre vere, fra i campioni del mondo ha tradito Thomas Muller non ancora entrato in questo Europeo, Löw negli ultimi minuti ha tolto Draxler e Gotze, poi ha tentato la carta Mario Gomez, niente.
Dall'altra parte un Lewandowski molto motivato e poco amato dai tedeschi suoi compagni di squadra al Bayern, ha spinto, ha cercato la sponda giusta ma dopo 90 minuti è rimasto a zero tiri in porta come il socio Milik. Non che la Germania abbia fatto molto meglio, inoperoso anche Fabianski. L'unico che abbia messo un po' di gioco sul terreno del Saint Denis è stato Draxler, il talento del Wolsfburg schierato a sinistra ha dato fantasia e gamba a una nazionale che si sta ancora cercando. Eppure Löw ci teneva moltissimo al primato nel girone, nessun calcolo su come è meglio arrivare perché se vinci il gruppo C peschi una fra le migliori terze. Ma anche la Polonia è arrivata allo scontro a punteggio pieno, nei primi venti, trenta minuti ha messo molta pressione in campo, ma oltre non è mai andata e quando i tedeschi sul finire del tempo hanno ripreso in mano il campo hanno corso seri rischi. Finalmente una partita aperta, a inizio ripresa Milik solo davanti a Neuer ha sbagliato l'impatto di testa a un metro dalla porta, palla sbucciata a fondo campo.
Poi ancora una buona occasione per la Polonia: Lewandowski solo e sul filo del fuorigioco, tarda nella conclusione, permettendo un grandissimo recupero di Boateng. Ma è al 23' della ripresa che Milik commette un errore impossibile ciccando la palla in piena area e Neuer rassegnato. Rovesciamento rapido e Ozil costringe Fabianski al colpo di reni sopra la traversa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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