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Eto'o si ritira ma il "Re Leone" rimane

Eto'o si ritira ma il "Re Leone" rimane

Dieci anni fa Inter e Barcellona concludono uno degli affari più clamorosi della storia del calcio: Ibrahimovic vola alla corte di Guardiola, percorso inverso invece per Samuel Eto'o, che arriva a Milano insieme ai 46 milioni che l'allora presidente blaugrana Laporta sborsa per convincere Moratti. Nonostante la cifra entrata nelle casse nerazzurre e l'acquisto di un attaccante come il camerunese, nessuno però in quella calda estate pensa che l'affare l'abbia fatto l'Inter.

Bastano invece solo pochi mesi per far ricredere tutti. Eto'o, infatti, sposa fin dal primo giorno la causa nerazzurra, presentandosi come uno qualunque, come uno che non aveva appena vinto da protagonista il triplete con il Barcellona. Si conferma subito un giocatore chiave per Mourinho, non solo per i gol, ma anche per l'umiltà e la disponibilità. Qualità queste che conquistano il popolo nerazzurro, innamoratosi definitivamente con quell'indimenticabile gol a Stamford Bridge. Veni, vidi, vici: Eto'o va a Milano convinto di poter vincere ancora. E alla fine ha ragione. Quell'Inter, la sua Inter, vince tutto quello che può vincere e Samuel diventa così l'unico giocatore al mondo ad aver vinto due triplete consecutivi.

Ecco, dieci anni dopo quell'estate, Eto'o a 38 anni ha deciso di dire basta con il calcio, annunciando il suo addio sui social: «The end...vers un nouveau défi». Il Re Leone guarda già ad una nuova sfida, ma non potrà mai dimenticare una carriera incredibile che l'ha portato a diventare tra i più grandi del calcio africano e mondiale.

Esordio nel 1998 con il Real Madrid, poi gioca con Leganes, Espanyol e Maiorca, prima di passare nel 2004 al Barcellona. Dopo l'Inter, inizia un giro d'Europa tra Russia (Anzhi), Inghilterra (Everton e Chelsea), di nuovo Italia (Sampdoria), Turchia (Antalyaspor e Konyaspor) per poi chiudere quest'anno con il Qatar Sport. In questi vent'anni di carriera quasi 400 gol realizzati e diciannove trofei alzati tra club e nazionale. Tra questi, il triplete interista rimarrà per sempre indelebile nella sua mente e in quella dei tifosi nerazzurri. Con l'addio di Eto'o, però, rimangono sempre meno gli eroi ancora in attività di quel trionfo leggendario: in Italia ci sono Santon (Roma), Balotelli (Brescia) e Pandev (Genoa), Maicon al Criciuma in Brasile, Quaresma in Turchia al Kasmpaa e Arnautovic allo Shanghai SIPG. Muntari e Mariga sono svincolati.

Eto'ò, però, non è stato grande solo per i gol e le vittorie. Spesso vittima di insulti, il camerunese è da sempre in prima linea per denunciare episodi di razzismo e combattere il problema. Recentemente ha anche legato la sua immagine per la campagna antirazzismo «Buu, Brothers Universally United» promossa lo scorso inverno dall'Inter.

Quella stessa società che dieci anni fa non pensava di aver fatto il miglior affare della sua storia.

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