La lezione di Gattuso alla noia del Barcellona

La lezione di Gattuso alla noia del Barcellona

Non ho capito i fischi a Messi. Ho visto e sentito gli spagnoli del Bernabeu applaudire Totti e Del Piero ma in Italia questo rispetto del campione non rientra nelle buone abitudini. Eppure il Napoli squadra non ha avuto paura alcuna del Barcellona, ha punito la presunzione dei catalani, attori di un football noiosissimo che ha ricordato una immagine efficace di Gianni Brera masturbatio grillorum, passaggi mille, per linee orizzontali e alla prima gaffe difensiva, di un mediocre Junior Firpo, Mertens ha lasciato il segno e ha avuto altre due occasioni favorevoli per definire il vantaggio e il risultato. Indisponente per un'ora il Barcellona, senza idee e ritmo, volenteroso e intelligente il disegno tattico di Gattuso che ha tenuto strette le linee, cercando di forzare il gioco sugli esterni con Insigne e Callejon, quest'ultimo sacrificato in ripiego.

Il divario tecnico tra le due squadre è stato evidente ma mentre il Napoli è stato cosciente dei propri limiti e del relativo gap con l'avversario, il Barcellona ha ritenuto, dall'inizio, di essere superiore, facendo accademia ma stucchevole, con qualche tentativo da allenamento di Lionel Messi, all'esordio nel tempio del compatriota Diego. Le note statistiche segnalano che il possesso palla è stato nettamente nei piedi dei catalani ma questo conferma l'inutilità del dato, smentito dal risultato e dalle occasioni create dagli uomini di Gattuso. Il Napoli ha pagato la stanchezza della tensione nervosa e si è dunque sfilacciato, il pareggio degli spagnoli è arrivato con il francese Griezmann, strafottente come sanno essere certi francesi, alla prima vera azione verticale, con la partecipazione di Vidal che ha confermato di essere uno dei migliori centrocampisti a disposizione di Setien ma con la testa da hooligan di sempre, espulso e fuori nel ritorno, come Busquets.

Non è da escludere una distorsione per Piqué. Tre assenze serie per i catalani. Il Barcellona ha dato l'impressione di essersi allenato con la consueta arroganza, il Napoli ha fatto, bene, quello che poteva e doveva. Al Camp Nou non è vietato sognare.

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