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Lezione da imparare Inter contro lo Shakhtar e i fantasmi di Coppa

Lo scorso anno un doppio pari costò l'Europa. Ora Inzaghi deve svoltare dopo la beffa Real

Lezione da imparare Inter contro lo Shakhtar e i fantasmi di Coppa

Peggiori, i risultati del primo turno per l'Inter non potevano essere. Non fosse bastata la sconfitta beffa all'ultimo soffio col Real Madrid, ci voleva anche la vittoria dello Sheriff, sconosciuta squadra moldava, contro lo Shakhtar, abituale frequentatore della Champions. Così, checché dicano Inzaghi e De Zerbi, la partita di stasera in terra ucraina ha il sapore della sfida senza appello per chi perde. Cinque precedenti e nessuna vittoria dello Shakhtar, ma è fresco il ricordo del doppio 0-0 della scorsa edizione, 180 minuti nerazzurri a sbattere contro il muro ucraino, senza riuscire a perforarlo, con conseguente doppia eliminazione dall'Europa. «Sulla carta giocheremo più aperti, per vincere», spiega De Zerbi. «Però non dipenderà solo da noi. L'Inter è molto forte, anche più dell'anno scorso, perché ora ha la consapevolezza di chi ha vinto».

Si gioca ancora a Kiev (inizio 18.45) e l'Inter sarà ancora una volta sostanzialmente la stessa. Con le sue certezze in attacco (9 gol in campionato per la coppia Dzeko-Martinez, 1 in più della LuLa un anno fa, dopo 6 partite) e i suoi dubbi in difesa, dove è molto più facile puntare l'indice accusatorio contro Handanovic, che non chiedersi come l'Atalanta sia riuscita a tirargli contro addirittura 21 volte. Perché il portiere ha le sue colpe (come ha avuto meriti ancora maggiori a Firenze), ma evidentemente non è il solo. Eppure contro il capitano è ripreso l'inutile e sterile tiro al bersaglio già andato in onda un anno fa e certo non aiutano le voci fatte filtrare dal club sull'erede designato, il camerunese Onana.

Inzaghi gioca un calcio simile a Conte solo nei numeri, quel 3-5-2 che interpreta in modo assai differente e non solo perché gli mancano Lukaku e Hakimi. «Mi sto divertendo molto a vedere giocare la mia squadra. Certo, avremmo voluto concedere qualcosa in meno agli avversari, ma questo è il nostro modo di giocare», dice il tecnico nerazzurro. Rischia Calhanoglu, tornato rapidamente l'incompiuta di Milanello, in favore del più concreto Vecino. E potrebbe essere finalmente l'ora di Dumfries. In gruppo anche Correa e Vidal; il solito Sensi, l'unico infortunato.

Intorno alla squadra continuano a rimbalzare cattive notizie dal mondo finanziario. Dopo i danni paventati per il possibile default di Evergrande, che potrebbe portare danni diretti a Suning, il tribunale di Hong Kong ha stabilito che gli Zhang devono onorare un debito di 250 milioni nei confronti di una società creditrice (Great Matrix) e per farlo le banche cinesi potrebbero aggredire i loro capitali italiani, ovvero l'Inter.

Tra i tanti piani cui è costretto al paragone con Conte, Inzaghi eviterebbe volentieri di imitarlo nella gestione della crisi economica del club.

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