Lezione "Mondiale". Il pokerissimo del City risveglia la Juventus

Guardiola travolge Tudor che fa turnover. L'1-1 di Koop illude, poi la difesa crolla

Lezione "Mondiale". Il pokerissimo del City risveglia la Juventus
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Juventus seconda nel girone G del Mondiale per club, Manchester City primo: entrambe qualificate per il turno successivo, come già si sapeva, ma "citizens" vincitori dello scontro diretto di ieri (5-2) e quindi premiati dalla classifica. Negli ottavi di finale, martedì prossimo (ore 21), i bianconeri saranno probabilmente opposti al Real Madrid.

Tudor senza Yildiz, Guardiola senza Haaland: i due protagonisti più attesi cominciano dalla panchina. Il copione viene comunque rispettato: il City fa la partita, la Juve aspetta e fatica a limitare la capacità di palleggio degli avversari. Di Gregorio deve impegnarsi subito (di piede) per impedire a un colpo di testa di Silva di finire in rete, ma l'appuntamento è appena rimandato e non passano nemmeno dieci minuti per vedere la squadra inglese passare in vantaggio: la lettura di Alberto Costa è orrenda, Doku ringrazia e Di Gregorio è battuto. A un regalo di qua corrisponde però un regalo di là: Ederson sbaglia un passaggio di uscita che fa rimpiangere i tempi in cui i portieri pensavano a parare e basta, Koopmeiners recupera palla e trova il pareggio immediato. Per l'ex atalantino, schierato in appoggio a Vlahovic insieme a Nico Gonzalez, un po' di fiducia che tuttavia non si incrementerà nel corso del match. Da lì in avanti la Juve fa quel che può, il Manchester quel che sa: possesso esasperato, cambi di gioco come se piovesse (e a un certo punto si scatena davvero il diluvio), conclusioni potenzialmente pericolose verso Di Gregorio. Quando poi Kalulu pensa di calciare in angolo un cross di Nunes trovando invece la propria porta, il match cambia di nuovo padrone e il City arriva a metà gara in vantaggio avendo lasciato ai bianconeri la miseria del 23% di possesso palla e dopo avere ancora sfiorato la rete in almeno un altro paio di circostanze (palo di Marmoush).

Quando a inizio ripresa entra Haaland, il Manchester acquisisce ancor più sicurezza: il

norvegese ci mette sette minuti a timbrare il cartellino, ringraziando l'assist di Nunes (pessimo Koopmeiners) e segnando un gol brutto ma indirizzando definitivamente la gara. Quindi, le reti di Foden, Savinho e Vlahovic.

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