La rivoluzione è partita. Gloria ai fasti del passato, ma oggi la realtà è totalmente diversa: l'Inter di Erick Thohir ha un nuovo diktat da perseguire, che si riassume in una sola parola, autofinanziamento. Il magnate indonesiano intende gestire il club come un'azienda americana ma, in primis, deve puntare al contenimento dei costi. La dirigenza ha ricevuto indicazioni precise: vendere prima di acquistare, largo ai giovani, stipendi inferiori ai 3 milioni (forse anche 2,5) e tagli ovunque sia possibile. Primo risultato: a giugno il club sarà un po' meno argentino. I «vecchi» Zanetti, Samuel, Cambiasso e Milito sono infatti tutti in scadenza di contratto e i loro ingaggi, che in totale pesano sul bilancio per 25 milioni di euro, li allontanano dal nuovo corso della società. A questo si aggiunge anche il malcontento che si è diffuso nello spogliatoio, con i calciatori europei e italiani che non hanno digerito il fatto di essere rientrati al lavoro il 31 dicembre, due giorni prima dei sudamericani che hanno avuto 48 ore in più di ferie a causa dei lunghi voli intercontinentali. Spiegazione che non è stata digerita.
I contratti da 4-5 milioni, dunque, ci potranno essere solo per i top player. Sarà la società a decidere su chi investire e quando. Tutte istruzioni che costringono l'Inter ad avere un atteggiamento più che cauto sul mercato. Con il serio rischio di veder sfuggire gli obiettivi prefissati.
Il mercato dell'Inter, dunque, passa per prima cosa dalle cessioni. Al momento gli indiziati principali a lasciare Milano sono Ranocchia e Guarin. Tra i due ha più chance di partire il colombiano, ma la trattativa per la sua cessione non decolla, motivo per il quale anche il difensore resta sul mercato. Dopo il viaggio a Londra della dirigenza nerazzurra non è arrivata la tanto sospirata offerta ufficiale del Chelsea. Ci sono ottimi rapporti tra l'Inter e Mourinho, ma il giocatore non ha ricevuto nessuna proposta dai Blues su cui ragionare e l'Inter non intende cederlo per meno di 15 milioni di euro. Soldi necessari per accontentare Walter Mazzarri, che ha chiesto alla società almeno un esterno sinistro e una seconda punta. Tesoretto o no.
E quindi, visto che Lavezzi per ora è un sogno, l'obiettivo numero uno resta Erik Lamela. L'Inter ha già fatto un sondaggio, il giocatore piace molto a Mazzarri che vorrebbe esaltarne le qualità inserendolo nel suo modulo collaudato. Il Tottenham deciderà a metà gennaio se darlo in prestito; e l'Inter sarebbe certamente in pole position per prenderlo.
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