Che tristezza, è bastata la prima sconfitta della stagione per rimettere tutto in discussione, la squadra, il tecnico, perfino l'intesa con Thohir.
Invece tutto procede. Mazzarri, che non passa per accomodante, l'ha vista così: «Non siamo stati inferiori alla Roma». Purtroppo frega zero se poi prendi tre gol, ma questa partita ha messo l'Inter sul piede di guerra, l'ha consacrata nella mazzata, tre cazzotti in faccia e non è andata al tappeto. Adesso stop agli scontri diretti per quasi due mesi, finora del gruppo di testa ha dovuto affrontare il calendario più duro, domenica dopo la sosta ci sarà il Torino, poi Verona, Atalanta, Udinese, Livorno, Bologna, Sampdoria e Parma, il 15 dicembre Napoli-Inter, occhio. In passato sono state proprio le piccole a metterla nei guai, su tutte l'Atalanta che spense il volo proprio dopo la domenica del 3-1 allo Juventus stadium, ma possono cambiare tantissime cose in quasi due mesi. Non risulta che Mazzarri stia riscrivendo l'itinerario o stia aspettando qualcuno, l'Inter è questa e non cambierà a dicembre, la crescita è costante, il rigore inventato, va dentro il palo interno di Guarin e ne riparliamo. Mazzarri ha trovato anche il tempo per parlare di schieramento: «Manca un regista? Sono contento della rosa che alleno, non è necessario un play basso, si può fare buon calcio ugualmente».
Da quel poco che si è capito, gli indonesiani baderanno alle spese, niente fenomeni in calendario, forse è arrivato il momento affinchè il vivaio Inter esca dal sommerso. Ieri il Cittadella ha battuto il Carpi con un gol di Alborno (un '93) e le superparate di Di Gennaro, due dei circa trenta baby interisti in giro per l'Italia. Primavera, le due formazioni Allievi e le tre di Giovanissimi hanno tutte vinto. E Thohir non vede l'ora di arrivare. A lui la crisi economica gli rimbalza, i ricavi di Viva Group, di cui è presidente, nel terzo trimestre 2013 sono cresciuti di 82 milioni (il rosso Inter nell'ultima stagione), e il fatturato ha avuto un incremento del 32,2 per cento. Sta anche ultimando un accordo con Community Group per una nuova strategia di comunicazione in chiave Inter e fattivamente aiutando Moratti nel progetto del nuovo stadio, fermo per l'evento Expo. Infondata la notizia che i tempi per la firma del 70 per cento delle azioni societarie siano stressati dall'Assemblea dei soci del 29 ottobre. Nessun vincolo sui ventilati 15 giorni di preavviso per l'ingresso di nuovi soci e aumento di capitale.
Ci sono sconfitte che cementano il gruppo, Moratti è sceso nello spogliatoio e ha ascoltato in silenzio la disamina di Mazzarri davanti alla squadra. Nessun sermone, alla fine il presidente era in pieno accordo.
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