Dal nostro inviato ad Appiano G.
Lo scorso maggio era stato chiaro, chiarissimo. «Se la società non farà quello che ha promesso, questa volta parlerò». In estate un mercato di alto livello ha regalato a Spalletti una rosa di qualità, giocatori importanti e tutte le risposte di cui aveva bisogno. Non solo non ha parlato in senso negativo, ma ha anche rinnovato il suo contratto con l'Inter, adesso accreditata come rivale numero uno della Juventus per lo scudetto. «La società ha fatto un ottimo lavoro. Siamo soddisfatti di tutto ma ora dobbiamo andare a giocare e portare a casa punti sin da subito», ha detto l'allenatore nerazzurro, «perché se pensiamo che l'anno scorso è successo tutto all'ultimo, ora il valore di un punto lo capiamo meglio. Ma sì, la squadra è più forte dell'anno scorso, al di là del mercato c'è più conoscenza tra noi». Ma alla sua squadra non manca nulla. «Sono arrivati giocatori di spessore, giocatori di qualità e di livello da Inter».
€Eh già, sembra passato un secolo da quando l'Inter conquistò un posto in Champions sul filo di lana dopo le polemiche da parte del tecnico non assecondato dalla società. Ora la squadra è più forte, Spalletti è soddisfatto ed è carico per un campionato in cui gli obiettivi saranno ancora più alti. «Volevamo avere questa bicicletta e ora dobbiamo pedalare», ironizza, ma l'asticella si è alzata e il mirino punta in alto. «Veniamo da un campionato e una classifica importante, ora dobbiamo migliorarci. Non è più il tempo delle prove: abbiamo tutte le conoscenze possibili, dobbiamo entrare in campo già rodati». Migliorare il quarto posto significa avere un solo obiettivo. E se da più parti la sua Inter è indicata come possibile antagonista della Juve sette volte campione, è inevitabile citare la parola scudetto. «A meno che lo si voglia dare vinto alla Juve già prima dell'inizio, bisogna andarselo a giocare. Noi siamo tra le 4 o 5 squadre che possono provare a giocarselo e a contenderlo alla Juve che resta la più forte».
Eppure per lui, abituato a lottare per obiettivi importanti, non c'è il peso delle pressioni. «Quelle le sentivo in passato, adesso c'è solo il piacere». E allora sotto con il Sassuolo, che spesso ha messo in difficoltà i nerazzurri. «Avversario durissimo», dice Spalletti. «Di agostano c'è solo il calendario, è già campionato vero», con la formazione migliore possibile, stando i rientri dal Mondiale. Non ci sarà Modric: «Non è convocato... », scherza Spalletti, ma nemmeno i connazionali Perisic e Vrsaljko che hanno poca preparazione sulle gambe. Fuori anche Nainggolan, che sta smaltendo l'infortunio, e in forte dubbio Skriniar non al meglio fisicamente.
Ci sarà Lautaro Martinez («È forte, ci darà una mano», dice Spalletti) in coppia con Icardi a guidare l'attacco e ci sarà Brozovic, il giocatore da cui il tecnico si aspetta di più: «Voglio che riparta dal finale della scorsa stagione, voglio ritrovare il leader che ormai ha capito in quale posizione di campo può essere decisivo per sé e per la squadra».Inter nuova, basi solide e obiettivi importanti. In pochi mesi il mondo nerazzurro è stato ribaltato. E ora si sogna in grande.
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