L'Inter tiene testa al Barça Poi entra un 17enne e lei esce dalla Champions

Sotto di un gol, pareggia con Lukaku. Due reti annullate per fuorigioco. Alla fine la beffa Fati

L'Inter tiene testa al Barça Poi entra un 17enne e lei esce dalla Champions

Milano L'Inter si butta via in una notte stregata e viene eliminata dalla Champions League. Sembrava una formalità l'accesso agli ottavi di finale. Il Barça in gita senza Messi, i nerazzurri padroni del proprio destino. Invece un esordiente, Carles Perez, e un ragazzino, Ansu Fati, regalano la prima grande delusione all'Inter di Conte. Tutto sbagliato nella serata che doveva essere il primo passo per il ritorno tra le grandi. Niente di tutto questo perché il Barcellona due, forse tre, ha fatto fino in fondo il suo dovere senza dannarsi l'anima. Eppure si sapeva che non c'era da fidarsi: nelle ultime 33 partite della prima fase aveva perso solo una volta tre anni fa con il City. E l'anno scorso per intenderci aveva pareggiato in casa con il Tottenham ma l'Inter non ne aveva approfittato con il Psv finendo eliminata in casa. Da Spalletti a Conte non cambia nulla. Stavolta i nerazzurri non approfittano dell'ampio turnover, mentre l'Inter sconta tutta in una volta l'emergenza continua che la perseguita in particolare a centrocampo da almeno un mese. L'Inter è tradita da Lukaku nonostante il gol e paga soprattutto quell'esperienza che manca in Champions e sulla quale aveva scherzato Conte alla vigilia: «Vale anche per me...». E oltre al danno la beffa: a febbraio l'Inter ripartirà dall'Europa League, che toglie energie fisiche e mentali.

L'Inter è caduta perché queste partite diventano una trappola. L'avversario lascia a casa i migliori, a partire da Messi, schiera un paio di titolari e dei debuttanti o quasi. Sembra tutto facile, ma tu sbagli qualche occasione di troppo perché capita sui piedi sbagliati, D'Ambrosio e Biraghi, oppure quelli giusti, Lukaku, non sono ancora caldi. Ti sale l'ansia, mentre gli altri giocano in surplace, senza motivazioni e su una palletta buttata in aria un anticipo di Godin si trasforma in assist per tal Carles Perez. Un esordiente in Champions che segna la sua prima rete europea a San Siro. Perez riesce in quello che non è mai riuscito a Messi: segnare all'Inter. Forse era meglio ci fosse stata la Pulce, la cui assenza era stata accolta con entusiasmo.

L'Inter e San Siro sono gelati, ma Lenglet li grazia sparando fuori da pochi passi e riprendono fiato trascinati da Lautaro. Basta poco per trasformare i soliti brusii indigesti a Conte, in carica nel finale di tempo. E per una volta si accende la Lu-La: Martinez vince il corpo a corpo con Todibo e appoggia una sponda assist che Lukaku trasforma in oro. L'Inter va all'intervallo da qualificata dopo essere stata virtualmente eliminata per oltre mezz'ora. Ma quando nella ripresa, dopo aver rischiato un paio di volte, Lukaku spara addosso all'ex bianconero Neto e in contemporanea il Borussia tutto torna in discussione. Conte dai gesti passa ai fatti: fuori D'Ambrosio e Borja Valero, dentro Politano e il baby Esposito. Il condottiero comanda l'arrembaggio disperato, dopo aver vissuto come se il gol fosse arrivato per inerzia prima o poi.

La gioia di Lautaro per due volte viene fermata dalla bandierina del fuorigioco, come quella di Lukaku nel primo tempo. È il 17enne Ansu Fati a rispedire nel dramma San Siro. All'Inter resta solo un incasso choc, per la Champions se ne riparla l'anno prossimo.

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