Per settimane abbiamo parlato di marines, di soldatini, di operai del campo e persino di coppia ignorante. Conte, così come tutta la truppa azzurra, si è riempito la bocca con il concetto di gruppo e di 23 giocatori interscambiabili, concetto sposato dalla critica come punto di forza quale sarebbe dovuto essere. La partita con l'Irlanda ha fatto riaprire gli occhi sulla dura realtà: in questa Nazionale non tutti sono all'altezza di una maglia da titolare e l'Italia 2 ha confermato la bontà delle scelte del ct nei primi due impegni. "Questo è il meglio, almeno per me, dei calciatori italiani", continua a ripetere Conte. Le cui gerarchie nei vari reparti decise a inizio Europeo e rimaste tali contro Belgio e Svezia non dovrebbero essere più in discussione. Infortuni e squalifiche permettendo: sugli azzurri pendono dieci diffide, anche se dai quarti la fedina di chi resterà indenne a un altro giallo sarà ripulita. L'Italia dovrà dunque essere aggressiva come piace a Conte, ma nel contempo cauta.
Conte, più andrà avanti nel torneo, più potrebbe fare meno ricorso al turnover. Ecco perché il ct leccese saluta con favore il ritorno in gruppo di Antonio Candreva, fermato per qualche giorno da un problema all'adduttore destro. E da ieri le prove sul campo saranno con i protagonisti del successo con il Belgio, tenendo presente che l'interprete sulla fascia sinistra non ha ancora un nome chiaro. Detto di Bernardeschi (deludente la sua prova con gli irlandesi) bloccatosi per un fastidio al ginocchio, gli altri sembrano abili e arruolati.
La fase a gironi va in archivio con una certezza: il Dna dell'Italia è imperniato sull'efficacia della fase difensiva mentre in attacco si fa fatica a creare occasioni da rete. In una competizione che registra la media più bassa di realizzazioni dal 1992, i tre gol azzurri di Giaccherini, Pellè ed Eder sono arrivati tirando 24 volte, solo Irlanda del Nord (17) e Islanda (21) hanno provato con minor frequenza a gonfiare la rete avversaria. E a livello di dribbling gli azzurri sono quartultimi con 4,3 alla pari dell'Irlanda del Nord. Solo Russia, Islanda e Repubblica Ceca hanno fatto peggio.
Il miglior italiano è Florenzi con 3 in due gare mentre Insigne ne ha collezionati già 2 in 20'. A livello di numero di falli fatti gli uomini di Conte sono secondi (49) con 3 scorrettezze in meno rispetto alla Romania. Non un buon viatico per la sfida alle Furie Rosse.
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