Pallone rotondo un corno, il calcio vive di leggi implacabili. Ce n'è una (non scritta) del gol sbagliato/gol subito. E ce n'è un'altra (scientifica) dei cicli. Ogni tanto ci sono Paesi e calciatori annessi che spiccano, aprendo un ciclo duraturo. Gli italiani prima della seconda guerra mondiale, gli ungheresi negli anni Cinquanta, gli spagnoli nei Sessanta, i brasiliani e olandesi nei Settanta. E così via. Ultimamente (Messi e Ronaldo a parte) sono tornati in voga gli spagnoli. Vincono quasi tutto, coppe e coppette. Noi italiani siano in pauroso ribasso. Il risultato è che i nostri calciatori faticano a trovare posto in patria, figuriamoci all'estero. E così se non fosse per gli allenatori, di italiano nel mondo ci sarebbe poco oltre a Marco Verratti e a Pepito Rossi che, almeno in Spagna, considerano bene.Finita l'era del difensore italiano e della saracinesca alle spalle, ora il made in Italy piace solo se siede in panchina. A cominciare da Carlo Ancelotti che gode sempre di grande considerazione. A giugno andrà ad allenare il Bayern Monaco, la corazzata tedesca. Ma ad essere corazzato dovrà essere lui emigrante in un ambiente pregno del Guardiola pensiero. Nel senso che i bavaresi giocano (o meglio non fanno giocare) tenendo palla per settanta minuti su novanta. È la spagnoleggiante filosofia del vincere dominando che tanti danni sta causando a un calcio-Futsal. Così è se vi pare. Sennò fai la fine di Fabio Capello che vinceva senza divertire e fu cacciato a pedate dal presidente del Real Madrid. Però Carletto c'è, per ora. Come c'è Conte, che ci avrà pure portato col fiatone agli Europei in Francia, ma non è che abbia fatto granchè per farci risalire dalle secche delle classifiche Uefa e Fifa. Arranchiamo e non siamo teste di serie da un pezzo. Però Conte andrà ad allenare il Chelsea di Abramovic. E se Zenga non c'è più, ci sono Zaccheroni al Gouan Pechino e il mitico Claudio Ranieri che sta scrivendo in corsivo la favola del Leicester. Forse non vincerà la Premier League, ma se dovesse arrivare tra le prime quattro sarebbe come arrivare in finale di Champions, come quando allenava il Valencia. In realtà ci sarebbe anche Max Allegri, anche se al tifoso juventino non farà piacere saperlo. Il Real Madrid lo vuole. Per Zidane la situazione non è facile e così Florentino Perez studia già per la prossima stagione.
Pare che Beppe Marotta stia correndo ai ripari offrendo al tecnico toscano poco meno di 5 milioni fino al 2018. Il doppio di quello percepito ora. Alleneremo il mondo noi italiani, maestri della tattica, più che della tecnica. In attesa di cicli e di un Mario realmente super.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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