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L'Italia che nuota nell'oro fa anche squadra. Una staffetta capolavoro

La 4x100 sl trionfa dopo 16 anni mentre Giunta vince con Scalia (argento) e Pizzini (bronzo)

L'Italia che nuota nell'oro fa anche squadra. Una staffetta capolavoro

Il trionfo continua. Un'altra giornata si è chiusa ieri al Foro Italico di Roma e l'aggiornamento del medagliere della Nazionale italiana di nuoto prosegue. Sono arrivati 1 oro, 1 argento e 1 bronzo nel day-4 e la selezione del Bel Paese troneggia su tutto e tutti. Sì, perché 8 ori, 5 argenti e 4 bronzi (nella sola pratica in corsie) sono un tesoretto notevole quando si è a metà del percorso.

I ragazzi della 4x100 stile libero hanno dato un bello scossone. Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo hanno letteralmente dominato la Finale, riportando il titolo entro i nostri confini a 16 anni di distanza, quando a Budapest il quartetto Calvi, Galenda, Vismara, Magnini si imponeva davanti alla Russia e alla Francia. In questo caso con il tempo di 3'10.50 sono state regolate l'Ungheria (3'12.43) e la Gran Bretagna (3'12.70). «Siamo molto contenti, volevamo vincere davanti al nostro pubblico. Siamo la prima staffetta che lo fa in casa. Avevamo un solo compito e lo abbiamo fatto», le parole di Zazzeri. «Oggi contava vincere, i tempi contavano fino a un certo punto. Sono un po' stanco, ma il risultato è stato centrato», ha dichiarato Ceccon. «Sono felice della staffetta, volevamo vincere davanti a questo pubblico stupendo. Abbiamo fatto tutti e quattro un ottimo lavoro», ha concluso Miressi.

La seconda medaglia di giornata è stata firmata da Silvia Scalia. L'atleta allenata da Matteo Giunta ha trovato la propria sublimazione nell'atto conclusivo dei 50 dorso donne con l'argento. È chiaro che il record italiano delle semifinali di 27.39 (miglior crono di ingresso nella Finale) aveva un po' cambiato gli obiettivi. Per Scalia comunque un tempo da 27.53, scavalcata solo dalla francese Analia Pigree in 27.27 e mettendosi alle spalle l'olandese Maaike De Waard (27.54). «Sono al settimo cielo perché è la prima medaglia individuale in vasca lunga della mia carriera. Voglio ringraziare in particolare Matteo (Giunta ndr) che ha creduto in me, quando altri avevano perso le speranze». Un Giunta che ha potuto festeggiare anche il ritorno sul podio, a quattro anni di distanza (Glasgow 2018) di un altro suo atleta, Luca Pizzini. A 33 anni l'azzurro ha sfruttato la sua occasione e con il crono di 2'09.97 ha ottenuto il bronzo dei 200 rana, alle spalle del britannico James Wilby e del finlandese Matti Mattson. «Ho avuto due stagioni difficili tra tanti infortuni, questa medaglia la dedico alla mia famiglia», le parole di Pizzini.

Si sarà goduta lo spettacolo Federica Pellegrini, visto quando raccolto dal suo compagno (Matteo Giunta ndr.) e chissà se poi, guardando e premiando in qualità di membro Cio l'oro dei 200 stile libero femminili vinto dall'olandese Marrit Steenbergen in 1'56.36, non ci sia stato un pizzico di rammarico perché ai Giochi di Tokyo l'azzurra nuotò 1'55.

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