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L'Italia dribbla il "ricatto". Passaporto vaccinale per l'Europeo degli stadi

Il piano Figc: 25-30 per cento della capienza. E gli azzurri all'Olimpico per le prime sfide

L'Italia dribbla il "ricatto". Passaporto vaccinale per l'Europeo degli stadi

Mentre la nazionale sta per affrontare i primi impegni nel cammino verso il Mondiale del Qatar 2022 (prima sfida domani a Parma con l'Irlanda del Nord), c'è un'altra partita in corso fuori dal campo. La Federcalcio vuole salvare le partite degli Europei in programma a Roma e per farlo dovrà garantire la presenza del pubblico sugli spalti dell'Olimpico a giugno.

«Nessuna gara si giocherà a porte chiuse, vorremmo confermare le sedi originarie, ma se ciò non sarà possibile potrebbe esserci qualche cambio», l'aut aut del presidente del massimo ente calcistico continentale Ceferin. Ecco che come Roma, Amsterdam, Baku, Bilbao, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Dublino, Glasgow, Londra, Monaco e San Pietroburgo dovranno rispondere al «ricatto» dell'Uefa assecondando tutte le condizioni richieste e offrendo la loro soluzione già il 5 aprile, quando i segretari generali delle federazioni interessate (per la Figc Marco Brunelli) si incontreranno in videoconferenza con Nyon. Due giorni dopo, una riunione interna dell'Uefa analizzerà le soluzioni proposte e arriverà la decisione finale. Una decisione che sarà ratificata nel congresso del 19 e 20 aprile a Montreaux durante il quale lo stesso Gravina proverà a entrare nell'esecutivo.

L'Uefa chiede all'Italia almeno il 25 per cento della capienza dell'Olimpico (circa 20.000 spettatori), la Figc si augura di arrivare almeno al 30. La situazione è in divenire, in Italia si continua a giocare a porte chiuse e il ritorno dei tifosi negli stadi sembra lontano mentre in altri paesi d'Europa il pubblico inizia a tornare sugli spalti (e l'Inghilterra, dove il piano vaccinale procede in maniera spedita, ha già programmato il rientro dei tifosi per il 17 maggio).

Gravina è in continuo contatto con il ministro della Salute Speranza e il Comitato tecnico scientifico: da quest'ultimo dovrà arrivare a giorni la soluzione da presentare all'Uefa, ovvero la riapertura dello stadio e con quali modalità. Che sia quella dei passaporti vaccinali o dei tamponi rapidi si vedrà («l'importante è che sia un processo condiviso», così il sottosegretario alla Salute Costa). Di sicuro, sarà una soluzione che dovrà essere una proiezione della situazione nel nostro paese a giugno, quando l'Olimpico accenderà le luci per i tre impegni dell'Italia di Mancini nel girone di qualificazione.

In via Allegri si respira un moderato ottimismo e si vuole fare di tutto per ospitare gli Europei, dopo gli investimenti elevati dei mesi scorsi tra restyling dell'Olimpico e promozione dell'evento. La macchina organizzativa della Figc prosegue così spedita, in attesa della riunione decisiva. E già il 19 maggio la finale di Coppa Italia Juventus-Atalanta, che l'Uefa ha concesso di poter giocare all'Olimpico, potrebbe fungere da test event per il pubblico.

«Ma bisogna accelerare il processo vaccinale per avere maggiori garanzie di incolumità sotto il profilo del contagio», così Gravina nell'ultimo consiglio Figc.

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