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L'Italia mette paura ai maestri inglesi. Ma a Twickenham non si vince

Ottima prestazione degli azzurri, che sfiorano l'impresa storica. Sconfitta per 18-11, ma l'unica metà è degli italiani. Masi nominato "man of the match"

L'Italia mette paura ai maestri inglesi. Ma a Twickenham non si vince

La fiera delle occasioni sciupate. L'Italia esce da Twickenham con un amaro in bocca grande così. Gli azzurri, dopo le brutte imbarcate con Galles e Scozia, avevano bisogno di ripartire. Giocando con coraggio, per dimostrare che il successo sulla Francia in apertura di Sei Nazioni non era solo un (bellissimo) fuoco di paglia. In Inghilterra la squadra di Brunel stringe le maglie dietro, nemmeno una meta per gli inglesi padroni di casa. Ma è davanti che l'Italrugby commette i soliti peccati di troppo. Un avanti quando non servirebbe, una touche regalata agli avversari nei 22 metri decisivi, una mischia persa proprio al momento sbagliato. Più il piedino di Luciano Orquera che lascia per strada cinque punti (che al 14' della ripresa potevano regalare il sorpasso 15-16). Mentre Toby Flood è una macchina dalla piazzola e con un 6 su 6 di wilkinsoniana memoria regala il 18-11 al XV della Regina. Gli inglesi, tra sette giorni a Cardiff, possono andare ancora a caccia del Grande Slam (un Torneo senza passi falsi).
Il primo tempo è tutto inglese. L'Italia difende, difende, difende ancora e tenta qualche timida sortita in contropiede. al 20' capitan Parisse (riabilitato dalla squalifica) inventa un sottomano dietro la schiena che lancia l'altro cavallo di terza, Zanni, nelle praterie dei bianchi. Ma l'arbitro Clancy ferma tutto per un avanti sospetto. Poi al 25' è uno stoico Masi (premiato alla fine come man of the match) a bloccare Flood sulla linea di meta. Poi Castrogiovanni dice addio alle battaglie di trincea per un infortunio (ma Cittadini non lo fa rimpiangere) e Gori lascia la squadra 10' in 14 per un cartellino giallo. L'Inghilterra senza fare nulla di straordinario capitalizza tutti i falli azzurri in ruck, maul e mischia ordinata e va al riposo sul 12-3.
La ripresa è un'altra musica. Apre sempre Flood per il 15-3, ma l'Italia non sparisce. Anzi. Orquera fa 15-6 dala piazzola e due minuti dopo la più bella giocata del match. Gli azzurri strappano la touche nei 22 avversari, Orquera va con il calcio passaggio profondo dietro la linea inglese, McLean si fa trovare pronto all'appuntamento con l'ovale e schiaccia facile. È 15-11, ma l'apertura azzurra sbaglia i due calci (trasformazione e una punizione successiva) che potrebbero valere il sorpasso. Ma il finale è tutto tricolore. Prima l'Italia spreca una touche e una mischia centrale. Poi Flood allunga (18-11), ma la Rosa resta a portata di break. Il XV azzurro attacca a testa bassa nei 22 avversari, ma gli errori costano cari.

E a Twickenham finisce così.

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