Il tocco di romanticismo palesato dopo aver preparato l'ultima valigia a Coverciano è già un lontano ricordo. Antonio Conte, così come tutta la truppa azzurra, si è calato pienamente nel clima della competizione europea. Nemmeno il tempo di disfare il bagaglio a Montpellier e di ricevere mercoledì sera l'abbraccio dei tifosi, accorsi nella piazza di fronte all'albergo che ospita gli azzurri a due passi dal centro storico, che la testa è già concentrata sul campo. Niente più concessioni privilegiate ai cronisti, come accaduto nei giorni di Coverciano. Da ieri a domenica, vigilia del debutto con il Belgio, sei allenamenti blindati (si vedranno 15 minuti al giorno e nemmeno tutti i giorni) nei quali allestire l'undici chiamato a scalare il primo tappone del Tour europeo. "Da quando l'aereo ha toccato terra allo scalo francese, il ct ha già fatto lo switch off, è concentrato sul torneo", assicurano fonti federali. Verissimo: basta vedere Conte nella prima seduta di allenamento svolta sul campo 1 del centro sportivo Bernard Gasset aperta a pubblico e giornalisti anche se lui non lesina foto ricordo e autografi; basta vedere il ct al taglio del nastro a Casa Azzurri (con Buffon, De Rossi e Chiellini) dove appare trasfigurato e già teso, ma forse sarebbe meglio dire concentrato, mentre attorno a lui si svolgono i classici rituali formali con la visita e il saluto del sindaco di Montpellier Philippe Saurel e dell'ambasciatore italiano in Francia Giandomenico Magliano con il presidente Figc Tavecchio (partito subito dopo per Parigi) a fare gli onori di casa.
"Siamo qui perché è una cittadina tranquilla, con un aeroporto vicino e sempre aperto, un ottimo centro sportivo e tanti italiani che vivono qui oltre a un albergo normale che non fosse isolato, volevamo sentirci dentro all'Europeo", così Conte. Che da ieri ha iniziato la marcia di avvicinamento alla gara d'esordio. Spinto da entusiasmo, passione ed energia dei tifosi. Quella che lui continua a chiedere da mesi, segnale di grande fiducia per un gruppo con poca qualità ma grande abnegazione. La linea l'ha già dettata ai suoi giocatori prima di iniziare l'allenamento ("ho già spiegato il programma di lavoro") e nelle poche frasi concesse a taccuini e telecamere: "Dobbiamo adattarci in fretta al caldo (a Montpellier si sfiorano i 30 gradi, ben altro clima rispetto a Coverciano, ndr). E poi testa bassa e pedalare, senza pensare a nient'altro, per colmare la distanza tra noi e le nazionali che ci stanno davanti".
Così da ieri le porte del centro sportivo francese si sono richiuse per le prove tecniche di debutto sul campo protetto da teloni antispie e da almeno una ventina di persone che sorveglieranno anche il minimo pertugio del Gasset. Tutti sulla corda perché se le scelte nella testa di Conte sono già fatte, i dubbi sulla condizione fisica - variabile determinante nel momento dell'assegnazione finale delle maglie - possono regalare ancora qualche sorpresa. I dubbi maggiori restano a centrocampo sul ruolo di regista (De Rossi favorito su Thiago Motta) e sulle punte (Zaza-Immobile e Pellè-Eder sono le coppie battezzate da Conte ed è difficile pensare a un rimescolamento dell'ultim'ora).
"Giocheranno tutti, ho scelto i 23 per questa ragione", così il ct forte di un gruppo con giocatori interscambiabili.Intanto la truppa ha perso per qualche ora Alessandro Florenzi, tornato ieri a Roma subito dopo aver terminato l'allenamento della mattina perché la moglie Ilenia, sposata un anno fa, sta per partorire la primogenita.
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