Tutti presi a seguire le gesta del Vale Rossi giunto al podio numero 200, in molti non ci siamo accorti che nel motomondo stanno succedendo cose grandi e belle. Cose che, benché abbiano a che vedere con primati e vittorie, sono grandi e belle soprattutto per le profondità umane che ci regalano. A Jerez la riprova è arrivata dall'impresa firmata da Jorge Lorenzo, uno strano animale da corsa dato in crisi profonda e da sempre, nonostante talento e mondiali vinti, costretto a dimostrare di non essere un campione di serie B. Jorge che, ieri, ha stravinto in solitaria dopo aver volato per tutto il week end.
Come Lorenzo non solo vincitore ma stravincitore, più forte e più veloce per tutto il week end e per di più nella gara crocevia di molte sue tensioni. Jerez Gp di casa, Jerez Gp con un pubblico che stravede per Marquez. Jerez o la va o la spacca perché compagno Rossi gli sta scappando via in classifica e nei favori del team. Lorenzo che alla fine dirà: «Sapevo che sarei tornato... Era importante farcela, ormai avevo dubbi anche su di me, non potevo restare fuori dal podio ancora... Marc, Vale? Dei fenomeni. Mai nella storia del mondiale si è visto un livello così alto: Marc è stato veloce nonostante l'infortunio, Valentino è in gran forma e le Ducati sono forti (6° Iannone, 9° Dovizioso)».
Cose belle come per Marquez secondo e battuto che ha la forza e l'orgoglio di non nascondersi più di tanto dietro il mignolo rotto la settimana scorsa e anzi dice «Jorge ha forse disputato la sua gara più bella...». E così il Vale Rossi, meravigliosamente grande nel prendersi un terzo posto che dalla vetta dove si trova conta molto anche se Marquez gli ha rosicchiato una manciata di punti. Meravigliosamente grande nell'ammettere che compagno «Jorge ha guidato meglio di me e ha disputato il più bel week end della sua carriera».
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