Il miracolo di San Marino è atteso per oggi. Il sabato di Misano lo annuncia con un ribaltone clamoroso sul circuito intitolato a Marco Simoncelli. Succede di tutto, in estrema sintesi. La Yamaha conquista la prima pole stagionale con Jorge Lorenzo. Valentino Rossi, terzo, per la prima volta quest'anno scatterà dalla prima fila. Marc Marquez, quarto, interrompe la striscia positiva di 24 gare e partirà dalla seconda fila. E se si aggiunge Andrea Iannone, splendido secondo con la Ducati, l'eccezionalità delle qualifiche è certificata.
È San Marino, ma è molto tricolore, sembra quindi destinato a passare alla storia come il gran premio delle prime volte. E quindi per oggi ci si può aspettare il botto, cioè la prima affermazione della Yamaha a interrompere il dominio della Honda che finora ha sempre vinto (11 Marquez, 1 Pedrosa), ma che per una volta non è favorita d'obbligo. D'altra parte Misano nelle ultime stagioni non gli ha detto bene, da tre anni vince Lorenzo che di fatto qui ha trovato come una seconda casa.
E di solito quando si respira l'aria di casa, ci si rivitalizza. Vale anche per il maiorchino che firma una pole: non succedeva dal Gp del Giappone di un anno fa. Un digiuno pesante finito con «sorpresa perché ho commesso qualche errore nel primo settore, ma per il resto sono andato fortissimo», ammette Lorenzo. Chi cambia marcia appena sente aria di casa è sicuramente Iannone che concede il bis: infatti dopo il secondo tempo al Mugello nel Gp d'Italia, si ripete a Misano. Sfruttando non eccessivamente le scie, piazza la Ducati ad appena 51 millesimi dalla pole. «Non me l'aspettavo - dice Iannone -. La gara? Ci manca grip, non ho il passo per il podio».
Chi invece guarda alla corsa come mai in questa stagione è Valentino Rossi. Nelle libere di ieri il passo del Dottore ha impressionato, due decimi meglio della concorrenza. E poi la prima fila potrebbe essere un'ulteriore iniezione di fiducia. «Finalmente - esclama il Dottore - non l'avevo ancora ottenuta in questa stagione. E a Misano è sempre emozionante». Perché a pochi passi da casa, se l'è scritto anche sul casco che Misano ci dà una mano, coloratissimo con le «mani» di amici e meccanici, le «labbra» di mamma e fidanzata, e le «orme» dei suoi cani.
Il Dottore sogna il colpaccio, la vittoria che certificherebbe una stagione da protagonista, all'ombra solo dello strapotere di Marquez. «Sono fiducioso - spiega Rossi -. Ho perso la pole per un pelino, solo 64 millesimi. Siamo competitivi, anche se sarà dura perché Lorenzo è in forma e potrebbero arrivare anche le Honda». Ma lui pensa soprattutto a se stesso «a mettere a posto quei due-tre dettagli perché ho un buon passo, buon setting, buon feeling». Tradotto significa che la moto è a posto, perché di solito al sabato i suoi discorsi erano diversi. Ora promette battaglia: «Siamo pronti. Vedremo chi riuscirà a spuntarla». Il guanto di sfida è lanciato dopo aver chiuso la porta di casa (sua) in faccia a Marquez, ricacciato in seconda fila.
Ma guai a dare il campione del mondo in carica fuori dai giochi, così come Dovizioso che stecca sul più bello, solo sesto, ma il passo della sua Ducati fa ben sperare. Gli fa compagnia tra i delusi anche Danilo Petrucci, la sua Aprilia non ne ha voluto sapere: nemmeno un giro. Ma Dovizioso e Petrucci avevano già beneficiato venerdì dell'aria di casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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