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Lukaku, muscoli e gol da 10 e con Lautaro tocca la LuLa. Eriksen-Hakimi, il mercato... Per Vidal solo un lampo

Il pagellone dello scudetto non valuta 90 minuti ma 8 mesi: promossi e bocciati in ordine di rendimento e senza filtri: dal 10 a Lukaku al 4 a Vidal

Lukaku, muscoli e gol da 10 e con Lautaro tocca la LuLa. Eriksen-Hakimi, il mercato... Per Vidal solo un lampo

Il pagellone dello scudetto non valuta 90 minuti ma 8 mesi: promossi e bocciati in ordine di rendimento e senza filtri: dal 10 a Lukaku al 4 a Vidal. Perché lo scudetto esalta le differenze, non livella i meriti e tanto meno cancella le colpe.

10 LUKAKU Più dei gol, che sono tanti e tutti importanti, conta l'idea di gioco che nasce intorno ai suoi muscoli e alla sua corsa. È scudo per la battaglia, catapulta per il contropiede, incubo per gli avversari. È l'Inter tutta sostanza pensata da Conte intorno al suo centravanti. Senza di lui, nulla sarebbe stato possibile.

9 HAKIMI Gol e assist e km in quantità, l'arma giusta per l'innesco da scudetto. Arrivato da stella e come tale pagato nell'anno del digiuno, ultima grande spesa prima della crisi, è finito addirittura in panchina dopo aver giocato anche fuori ruolo. Ma alla fine vince l'evidenza e dopo 25 anni l'Inter restituisce al Real Madrid l'affare Roberto Carlos.

9 BARELLA Un anno per capire, un altro per spaccare. Il giocatore frenetico al limite dell'isterico visto al debutto in nerazzurro ha fatto spazio al miglior centrocampista italiano. Corsa e tiro, recupero e sponda, giocatore totale. Il tandem con Hakimi ha risolto più di una partita, su tutte quella con la Juventus da cui è partita la grande corsa verso lo scudetto.

9 MARTINEZ L'altra metà della coppia. Qualche gol in meno, pochi peraltro, ma tanta corsa in più dietro agli avversari. Un mostro di sacrificio al servizio della squadra, il nuovo Eto'o un decennio dopo. Bravo Conte a intuirlo e a farglielo capire. Fondamentale tenerselo a lungo, non sarà semplice.

8 SKRINIAR Non male per uno finito prima in panchina e poi sul mercato. Perché qualche errore di valutazione l'ha fatto anche Conte: può giocare a 3 e anche molto bene. In più, gol pesanti.

8 DE VRIJ Perno difensivo, magari poco appariscente ma concreto. L'importate è che stia bene: dura scavalcarlo, peggio fargli gol. Buon calcio lungo, spesso fionda per gli attaccanti.

8 BASTONI Il futuro è oggi: 22 anni e un percorso già scritto. Forte e coraggioso, difende e sa attaccare. Un nuovo contratto per tenerselo stretto e farne la bandiera per 15 anni.

8 BROZOVIC Ti accorgi di lui, più quando manca di quando è in campo: non sarà epico come credeva di essere, ma certamente è il più bravo a fare girare pallone e squadra.

7 HANDANOVIC Capitan scudetto, più fatti che parole. Prima vittoria in carriera, prime crepe al monumento: il saldo presente è positivo, ma ci sono anche troppi errori per non pensare al futuro.

7 DARMIAN Il jolly perfetto: a sinistra come a destra, se serve anche in difesa. Più i gol che hanno contribuito a scrivere la storia dello scudetto. Un'ottima intuizione averlo scelto, un condivisibile consiglio suggerirlo al ct Mancini.

7 PERISIC Mezza stagione da titolare in un ruolo ancora in cerca d'autore. Lui è il più bravo nella parte, semplicemente perché è il giocatore più forte tra quelli che corrono a sinistra.

7 SANCHEZ Si riscatta dopo un anno che peggio non avrebbe potuto essere. Segna poco, ma dà tanto ogni volta che entra, quasi sempre al posto di Martinez. Adrenalico, esperto, furbo. Solo un po' caro per un attaccante di scorta (7 milioni netti). È anche così che poi si spiegano le voragini nei conti.

6 YOUNG Parte titolare, arriva riserva. A 35 anni aggiunge un altro trofeo a quelli vinti con lo United. Esperienza sempre, qualche colpo occasionale, la sensazione che a destra avrebbe fatto anche meglio, ma non era certo quello il problema di Conte. Andrà via, lasciando un buon ricordo.

6 ERIKSEN Era già venduto, se qualcuno l'avesse comprato. Finanziariamente, resta il flop più grande di questi 2 anni. Tecnicamente, ha tolto il posto a Gagliardini. Ma lui è Eriksen e saprebbe fare altre cose. Se lo cercano, sarà il primo a partire.

5 KOLAROV Una vita sulla fascia, poi Conte ha la presunzione di trasformarlo in difensore a 35 anni. Buon per l'Inter che gl'infortuni l'abbiano tolto di mezzo.

4 VIDAL Poche partite, un unico lampo: il gol alla Juventus che gli evita il 3. Per il resto, nulla che valga la pena di essere ricordato, se non gli errori che hanno contribuito ad appesantire il cammino in Europa. L'opposto di Lukaku in quanto chiara dimostrazione che gli allenatori dovrebbero allenare e non fare il mercato.

Gli ultimi promossi (6 per tutti) sono GAGLIARDINI, D'AMBROSIO e SENSI. Il primo ha giocato di più, gli altri hanno avuto più guai. Potrebbero restare come andarsene.

Senza voto e perciò rimandati a quando avranno un'occasione, probabilmente altrove, quelli che hanno giocato pochissimo come VECINO (a lungo indisponibile), RANOCCHIA (capitano morale) e PINAMONTI (ex promessa o promessa mancata) o quelli che non hanno giocato per nulla come RADU e PADELLI, cui nemmeno il Covid di Handanovic ha dato un'opportunità.

7 CONTE Che non è il voto ma i campionati vinti: somma a questo i 3 con la Juventus, quello col Chelsea, più le promozioni con Bari e Siena. Il voto è 9, un gradino appena sotto l'apice dello scudetto nerazzurro, quel Lukaku che ha voluto a tutti i costi e intorno a cui ha costruito la squadra e il suo gioco. Tra tanti, resta il merito più grande.

Poi c'è la gestione, anche ruvida, di un anno particolare per tutti e difficilissimo per l'Inter.

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