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Inter, altra beffa all'ultimo

Come a Madrid, i nerazzurri cedono nei minuti finali. Calha e Acerbi subito infortunati. Fa tutto il Var: annulla un gol ai Reds, poi concede un rigore generoso

Inter, altra beffa all'ultimo
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Un rigore fulmina l'Inter a partita quasi finita. Lo segna Szoboszlai, non lo para Sommer, che pure era stato il migliore dell'Inter. E già questo dice parecchio della serata nerazzurra. Lo provoca Bastoni, con un'ingenuità enorme, la trattenuta per la maglia a Wirz, uno dei gioielli del Liverpool, che Slot ha preservato per il grande finale all'assalto. Una decisione fiscale dell'arbitro tedesco Zwayer, suggerita dal Var, severa forse, ma sinceramente: cosa dici se un rigore simile non te lo danno a favore? Tanto Var anche prima, tutto decisivo. Bella partita, ma Liverpool più bello dell'Inter, alla seconda sconfitta consecutiva in Champions, la sesta in stagione. Senza mezze misure, Chivu vince o perde, ma nemmeno stavolta fallisce l'esame. Il posto fra le prime 8 resta possibile, anche se molto meno di prima.

Le assenze e le polemiche, Salah e la supposta crisi, ma il Liverpool rimane una grandissima squadra e lo dimostra anche a San Siro. Ha gamba e uomini e idee, difesa a 4, centrocampo a rombo con Gravenbegh e Mac Allister ai vertici, 2 punte, tanta corsa. Parte forte, schiaccia l'Inter, rischia prima niente e poi un po' di più, ma non cambia spartito perché cerca di vincere, riuscendoci infine nella delusione di San Siro ammutolito dal tifo dei 4.500 tifosi inglesi.

La sorte certo non sorride a Chivu, che perde Calhanoglu dopo 10 minuti e Acerbi dopo mezz'ora, entrambi per infortuni muscolari. Per il difensore (flessori della coscia destra), il danno potrebbe essere grave. Akanji va in mezzo, con Bisseck a sinistra, nel quadro ridisegnato da Chivu. Certo è che 2 cambi obbligati in una partita così pesano molto, perché tolgono munizioni per la ripresa, quelle che Slot può sparare al momento giusto (Wirz soprattutto) e che invece impediscono a Chivu correttivi evidenti anche dalla tribuna. Non è per esempio serata buona per Thuram, soprattutto pensando alle alternative in panchina. Eppure il cambio arriva solo in fondo (con gli esausti Miki e Dimarco): troppo alto il rischio di bruciarsi in anticipo l'ultimo slot (con la minuscola, non è un errore).

Il primo momento Var della serata è il gol annullato dopo mezz'ora a Konaté (era appena entrato Bisseck), lesto a infilarsi di testa e a battere Sommer, sfruttando la carambola nata dal precedente tocco di Van Dijk su Ekitiké. Al Var servono 4 minuti per capire che quel tocco è col braccio.

Tocco influente? Inatteso? Il calcio oggi è anche questo e pure in Europa si vede tutto e il suo contrario. Che dire sennò, dell'immediatamente successivo braccio di Van Dijk sulla botta da fuori area di Thuram? Già dati rigori per molto meno, ma evidentemente non era serata e Chivu l'ha amaramente capito alla fine.

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