«La maglia azzurra pesa: solo Gigi è in grado di reggere certe pressioni»

Under 21, olimpica, nazionale, Pagliuca ha vinto tutto, scudetto, coppa Italia, Supercoppa, coppa delle Coppe, Uefa. Vice campione del mondo. Ha chiuso la carriera con il 24 per cento dei rigori parati.
Tutti aggrappati a Buffon: lo stiamo caricando troppo?
«È il migliore, se certe pressioni non le regge lui, allora non le può reggere nessuno. Ha avuto i suoi acciacchi e non ha più vent'anni ma è lui il portiere della nostra Nazionale. Può succedere di tutto ma sul portiere non ho dubbi, mi gioco la casa».
Addosso a Marchetti, compreso Reja: giusto così?
«Ha fatto due errori gravi che alla Lazio sono costati molto, ma sono stati errori di sfiducia, mancanza di autostima per vicende personali e per un contratto che la Lazio gli ha offerto ma lui, giustamente, sta aspettando e si guarda attorno».
È lui il vice Buffon?
«Non lo so e non mi riferisco alle ultime vicende. C'è Sirigu che al Psg sta facendo molto bene e gioca la Champions».
Il Milan ha preso Agazzi, un buon secondo?
«Non ho ancora capito se Abbiati è un portiere da Milan o se era un portiere da Milan. Però a fine stagione il suo rendimento è sempre alto anche se spesso la difesa non l'ha aiutato. Ma ha 36 anni ed è giusto che il Milan si guardi in giro, anche Agazzi ha avuto momenti difficili specialmente dopo il litigio con Cellino, ma adesso deve dimostrare di meritarsi la chiamata del Milan».
Dietro ci sono sempre Bardi, Perin e Leali?
«Bardi è il dopo Buffon in azzurro e si può stare tranquilli, Perin ha subìto gli alti e bassi del Genoa. Ma hanno vent'anni, non si possono mettere in croce a questa età, hanno davanti un grande futuro. Questa estate sentivo dire che Handanovic era sul mercato, sapendo che ha dietro Bardi io per 30 mln lo avrei ceduto subito a occhi chiusi».
Non le piace?
«È un grandissimo, uno che fa la differenza, scherziamo? Si lamentano perché non para più i rigori ma se un rigore è tirato bene, non lo pari, non ci sono medicine».
La Fiorentina e la Sampdoria cercano un portiere?
«Neto è migliorato tantissimo, all'inizio non mi piaceva, ma se la Fiorentina non ha cercato un sostituto prima, non vedo perché dovrebbe farlo ora che lui dà garanzie. Da Costa invece lo vedo in calo, nessun errore clamoroso ma è come se stesse pagando. Ma il ruolo è strano, bastano due giornate senza reti e fai cambiare opinione a tutti».
A Napoli rimpiangono De Sanctis?
«Secondo me se ne sono liberati troppo in fretta e adesso mi sembra di aver capito che Reina se ne vuole andare, tifa Barcellona e lo vuole il Barcellona, sempre se il Liverpool è d'accordo. Però intanto la porta del Napoli cambia, Andujar o Rafael se ho ben capito».
Hanno chiesto a Padelli quale fosse stato il suo errore più grave. Passare dal Pizzighettone al Liverpool nella stessa stagione, rispose. Voi portieri sempre un po' così...
«Bella risposta. C'è sempre l'orgoglio, magari siamo un po' permalosi. Quando sbagliamo vanno tutti giù pesante, dobbiamo difendere la porta ma dobbiamo anche difenderci. Se Buffon fa mezzo errore lo massacrano, quando facciamo fallo in area c'è il rigore, l'espulsione e la squalifica nella giornata successiva. Dai. Dobbiamo saper uscire, giocarla coi piedi, leggere l'azione, abili in area piccola e in area grande. Ma non ci piace la parte delle vittime. No, cerchiamo fiducia ma siamo noi che dobbiamo meritarcela, poi sarà più facile perdonarci certi errori. Comunque Padelli si è ripreso, gli ho visto fare un brutto errore a Bologna però finora la sua è una stagione positiva»
Chi c'è prima di Buffon?
«Nessuno, sono lì in quattro o cinque alla pari, Neuer, Julio Cesar, Cech, Handanovic. Però per quanto ha fatto finora, Buffon può diventare il migliore della storia mondiale».
Casillas e Victor Valdes, poi magari nella porta dei campioni del mondo ci va Reina...
«Escludo, ci sarà Casillas.

Ho sempre visto Victor Valdes come l'anello debole del Barcellona, e Reina al momento viene dopo».
Questa Spagna si batte?
«In amichevole facciamo sempre fatica, ma secondo me - risatona -, è più facile batterla in amichevole che in un incontro ufficiale».

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