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Magnate russo rilancia Cantù. Sogno americano per l'altra Milano

Questa volta il mecenate non arriva dall'Asia ma da Volgograd, perché Dmytry Gerasimenko, trentasettenne presidente del Karasny, ha deciso di acquistare il 65% della società dall'ingegnere Anna Cremascoli

Magnate russo rilancia Cantù. Sogno americano per l'altra Milano

Nella notte buia dell'Emporio Armani, battuta in casa dai giovani talenti croati del Cedevita, un'alba diversa sembra far sorgere il sole dell'avvenire nel feudo cestitico di Cantù, il nostro meraviglioso Cantuki dei canestri, dove il basket al tempo di Aldo Allievi ha esplorato mondi sempre diversi, sponsorizzando i suoi sogni e vincendo tanto in Europa. Milano medita sulla squadra che sembra sbagliata ancora una volta, ma si sente garantita dal suo mecenate anche adesso che potrebbe stare fuori addirittura dalla seconda fase dell'Eurolega. Cantù che sta andando davvero male nel campionato appena iniziato, fondo della classifica, ha deciso che è il momento per la grande svolta. Questa volta il mecenate non arriva dall'Asia come per le società di calcio milanesi, ma da Volgograd, perché Dmytry Gerasimenko, trentasettenne presidente del Karasny ha deciso di acquistare il 65% della società dall'ingegnere Anna Cremascoli, pronto a rinforzare la squadra, magari portando il Mitchell, appena "fuggito" dal freddo e dalla Russia, l'uomo che l'anno scorso ha vinto la classifica marcatori giocando con Trento.

Rinforzando la squadra Gerasimenko si garantirebbe una stagione comoda di assestamento in attesa di avere dal comune di Cantù il nulla osta per iniziare i lavori per un palazzetto sul progetto della Sport Expo, gruppo italiano controllato dalla famiglia russa, dando finalmente una casa moderna dopo i gloriosi anni passati fra le lamiere del Pianella di Cucciago, dopo aver visto abortire la famosa piramide.L'idea del palazzo nuovo è stata presentata da Irina, la moglie di Gerasimenko che vive in Brianza, il figlio Egor gioca nelle giovanili del Cantuki, l'idea è piaciuta ad Anna Cremascoli, che resterà in società con una quota di minoranza fino a fine stagione, e adesso anche il basket avrà i suoi proprietari stranieri.

Potrebbe essere una testa di ponte se è vero che dall'America hanno fatto sapere che c'è un gruppo interessato a ricreare il derby di Milano sostenendo il progetto per ridare vita a quella che fu l'All'Onestà-Mobilquattro-Xerox.

Quella difficilissima, invece, è la corsa di Milano per entrare nelle 16 migliori d'Europa perché se nelle cose grandi questa squadra si mostra come conviene quando hai un mecenate del calibro di Armani, nelle piccole, partite da non perdere contro avversari sulla carta più poveri e più deboli, si mostra, purtroppo come è.

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