Le parole di Buffon. E l'espressione di Sarri. Per una Juve che ha più che mai ben presente quanto sia fondamentale vincere. Non solo oggi a Ferrara contro la Spal ultima in classifica, ma anche e soprattutto a fine stagione. «Io spero che l'anno prossimo resti Sarri, perché vorrebbe dire che avremo vinto qualcosa», ha detto Supergigi alle Iene quasi confermando indirettamente che l'aria intorno alla Signora attuale non sia così salubre. Cosa che probabilmente ha percepito lo stesso tecnico, finito da giorni in mezzo al tritacarne mediatico ma anche esposto ai malumori dei tifosi, poco soddisfatti della qualità di gioco e della fatica fatta finora per portare a casa partite tutto sommato scontate. Ultimo esempio, quella contro il Brescia: fischi fin dal primo tempo, Dybala spazientito nel placarli, brividi fino al 2-0 nonostante la superiorità numerica.
Così un paio di giorni fa, chiacchierando con i tifosi all'uscita del centro di allenamento, quando uno di loro lo ha invitato a tenere duro e a non andarsene, la sua mimica facciale non è stata proprio quella tipica di chi vede il proprio futuro in maniera nitida.
Bisogna vincere. Buffon lo sa benissimo da anni, Sarri lo sta imparando a sue spese. «Ci vuole tempo ha aggiunto il portiere che oggi, se scenderà in campo, supererà Maldini al primo posto nel computo delle presenze in serie A raggiungendo quota 648 - Era giusto provare qualcosa di diverso per raggiungere i risultati». Se poi questi ultimi non arrivassero, la conseguenza potrebbe essere quella di cambiare pilota: le voci su Guardiola hanno ricominciato a circolare non appena il City è stato estromesso dalla Champions, altre ne arriveranno strada facendo e soltanto i risultati potranno renderle innocue.
Intanto, la Spal a Ferrara. Dove i tifosi locali hanno invitato i tifosi juventini che non prenderanno posto nel settore ospiti a lasciare a casa sciarpe e bandiere bianconere perché «il Paolo Mazza è casa nostra». Con Ronaldo di nuovo in campo e a caccia dell'undicesimo gol di fila in campionato. Magari anche con Chiellini. Alla vigilia di una settimana che proporrà il Lione nell'andata degli ottavi di Champions e, domenica, l'Inter. «Non sto stravolgendo la mia filosofia calcistica le parole di Sarri - ma bisogna fare in modo che i giocatori individualisti rendano al meglio cercando di innescare una filosofia di gioco.
E ci vuole rispetto per le caratteristiche di certi giocatori: se facessi il contrario, sarei tacciato di integralismo». Si cerca la giusta sintesi, come sempre. A Ronaldo e Dybala soprattutto - saranno facilmente fischiate le orecchie.
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