Champions fortissimamente Champions. É l'idea fissa dell'Inter ma ora anche di Roberto Mancini che ha capito l'aria, annusato la situazione e tirato le somme: per migliorare le case societarie e la qualità della squadra, serve arrivare nell'Europa che conta e che porta danari in cassa. Inter a tutto gas, quindi. «Più facile terzo posto in campionato o vincere l'Europa League?», si domanda il tecnico. «Per la Champions abbiamo due strade: una delle due dobbiamo centrarla. Sicuramente l'Europa League è una buona possibilità». Tutto chiaro: orizzonte e mission. Detto alla vigilia dei suoi 50 anni che riportano l'Inter, e l'interessato, ad un piacevole revival. «Ero qui quando ho compiuto 40 anni, sono qui adesso che compio i 50: chi l'avrebbe mai pensato?». Ma forse non è un caso che Mancio sia l'allenatore a più lunga durata sulla panchina interista durante la presidenza Moratti. E non è un caso che sia tornato per costruire, ricostruire e magari togliersi di dosso una maledizione: quella delle coppe europee. Stando in panchina ci ha preso poco. Tanto per ricordare: negli anni a tutto tondo, 30 e 40, ha vinto la coppa Italia (Sampdoria e Lazio).
Contro il Dnipro, fra l'altro, non sarà nemmeno in panca, ma in tribuna. Sconterà una squalifica. Lo ha spiegato con sorpresa. «Non sapevo di essere squalificato. L'ho scoperto tre giorni fa. Mi dispiace. Motivazione? La squadra, il Galatasaray, è entrata in ritardo dopo la fine primo tempo contro il Chelsea, e la sanzione colpisce il tecnico».
Ricomincia dal pareggio nel derby: «Abbiamo fatto cose buone, commesso qualche errore, ma fa parte della nuova situazione. Nel complesso sono contento di quanto fatto dalla squadra.
In coppa sarà importante fare molta attenzione, loro sono difficili da affrontare, più bravi fuori casa, ma noi dobbiamo chiudere il discorso qualificazione».Come dire: vorrei un compleanno con candelina da spegnere, non già spenta. Poi il resto verrà. Fra l'altro ha già raccontato che a 60 anni vorrebbe essere sulla panchina della nazionale. Ha dieci anni per sbrigarsi.
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