Milano Un Higuain da piangere condanna il Milan contro la Juventus di Cristiano Ronaldo. Il Pipita si fa tradire dalla carica dell'ex, sbaglia tutto, compreso il rigore che avrebbe potuto pareggiare il conto nel primo tempo e poi si fa cacciare dopo aver visto segnare Cristiano Ronaldo il suo primo gol in carriera a San Siro. Il duello tra le due stelle vinto senza strafare da CR7 è anche la fotografia della differenza che resiste tra rossoneri e bianconeri. Una volta ancora di più, visto che è l'undicesima vittoria in campionato nelle ultime dodici sfide per i campioni d'Italia. Allegri va alla sosta ritrovando la sua squadra dopo lo choc in Champions contro Mourinho, facendo segnare il record assoluto di punti (34) nelle prime 12 giornate di campionato e con sei lunghezze di vantaggio sul Napoli, mentre l'Inter scivola addirittura a meno nove. Per Gattuso è un ko che fa male, ma indolore in ottica Champions visto il pareggio della Lazio. Non può ridimensionare una squadra falcidiata dalle assenze e che viene penalizzata da Higuain, dall'uomo che dovrebbe essere leader, ma ancora una volta dimostra di non esserlo.
Nella partita degli ex alla fine ha fatto bene Allegri a tenere davvero in panchina Bonucci: comunque non gli risparmia la selva di fischi e insulti, compreso uno striscione che lo ritiene peggio di Schettino. Non c'è neppure Khedira, per il resto la Juve ritrova Mandzukic, torna a riempire l'area avversaria e si vede subito. Al primo cross di Alex Sandro dopo otto minuti, Mandzukic di testa infila il vantaggio bianconero. La foto del gol sembra raccontare quella che sarà la partita: il croato sovrasta letteralmente Rodriguez. Non accade lo stesso tra le due squadre. Il Milan non vuole andare a pressare alta la Juventus, ma gioca sulle imboscate con la diga Kessie-Bakayoko che deve creare il break per innescare le giocate di Suso, Calhanoglu e Castillejo. Poi dovrebbe toccare a Higuain rifinire, ma il Pipita sbaglia due-tre palloni e si innervosisce.
Dall'altra parte la Juve palleggia senza sfarfallare come gli capita spesso. Tecnicamente non è una partita da godere, tanti errori da una parte e dall'altra. Il Milan resta aggrappato alla partita in attesa dell'episodio che si materializza poco prima dell'intervallo. Benatia intercetta con la mano un controllo a seguire di Higuain, il Var consiglia a Mazzoleni il rigore. Non c'è il giallo per il difensore marocchino, appena ammonito per un fallo. I rossoneri reclamano l'espulsione, ma il peggio è che il Pipita si fa ipnotizzare da Szczesny e sbaglia il rigore. L'argentino ruba anche il pallone a Kessiè, primo tiratore designato: letteralmente tradito dalla voglia dell'ex di fare male alla Signora che in estate l'ha cacciato, secondo la sua versione. Il suo erede, Cristiano Ronaldo, dall'altra parte si vede all'inizio quando sparacchia da posizione defilata. Poi gira al largo della partita, si riaffaccia con una girata debole a inizio ripresa. Quando ci si aspetta un Milan più aggressivo, Gattuso sposta Calhanoglu sulla trequarti perchè senza Biglia è evidente il deficit nella costruzione del gioco. Il tecnico rossonero dopo un'ora deve passare alle due punte con Cutrone per l'impalpabile Castillejo. La Juve non si danna per cercare il secondo gol, ma si trascina dietro il Milan dimostrando di aver capito solo in parte la lezione di Mourinho. Rispetto alla sfida con l'United non ha tante occasioni per chiudere i conti, ma al momento giusto piazza la zampata vincente proprio con Cristiano Ronaldo. E' la scossa che manda in tilt definitivamente Higuain, che perde la testa dopo che Mazzoleni gli fischia un fallo.
Si fa ammonire, ma quando vede giallo sbrocca definitivamente e si fa cacciare, una scena già vista a Udine con la maglia del Napoli. Il Pipita non al meglio, aspettava fortemente questa notte ma l'ha trasformata in un incubo. A sognare è sempre la Signora. Ancora di più con CR7.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.