"A mani nude sull'Olimpo, sognando un record alla Bolt"

Zurloni in 5 secondi scala una parete di 15 metri: "A Parigi voglio una medaglia"

Matteo Zurloni, da Wikipedia
Matteo Zurloni, da Wikipedia
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Il Jacobs delle pareti è pronto a scalare l'Olimpo. Si chiama Matteo Zurloni e in soli cinque secondi riesce ad arrampicarsi su una parete di 15 metri.

«Quei 5 secondi, noi che siamo dentro, ci sembrano tantissimi - sottolinea il 22enne nato a Segrate ma cresciuto a Cassano d'Adda -. Anni di lavoro possono finire in poco tempo, per questo quando vinci le emozioni escono fortissime».

Matteo di vittorie ne sa qualcosa, lui che è il campione del mondo della speed, una delle due specialità olimpiche - l'altra è la combinata - dell'arrampicata sportiva, disciplina che ha fatto il suo debutto ai Giochi di Tokyo ed è stata confermata per Parigi. Proprio oggi a Milano, tra l'altro, la FASI (Federazione italiana arrampicata sportiva) presenterà la squadra olimpica.

«Negli ultimi anni - prosegue Zurloni - l'Italia è cresciuta tanto in questo sport, abbiamo ragazzi con potenziale. Anch'io cerco di dare il mio contributo: alla Big Walls, la palestra in cui mi alleno a Milano, seguo l'agonismo sia dei piccoli che dei grandi. Anzi, se qualcuno vuole avvicinarsi è il benvenuto».

A Parigi, l'Italia si presenterà con 4 azzurri, ovvero Camilla Moroni, Laura Rogora, Beatrice Colli e lo stesso Zurloni, che parla da leader: «Il 2 agosto arriviamo in Francia. Riuscirò così a godermi l'atletica. Ho già incontrato Jacobs, anche lui è un atleta delle Fiamme Oro. Mi sento pure con Tamberi: gli ho detto di andare ad arrampicare, ma dice che non è molto portato fisicamente. Spero di tornare a casa da Parigi con una medaglia per aiutare la mia disciplina ad acquisire notorietà».

Lui, Matteo, intanto ha già aperto una breccia con quel titolo iridato a Berna, in Svizzera. Un traguardo raggiunto grazie al record europeo di 502, anche se agli Assoluti è sceso a 495, crono però non convalidato in quanto realizzato fuori dalle gare internazionali. La missione del climber lombardo, però, è quella di battere il primato del mondo di velocità: 479 dell'americano Sam Watson.

«Ma in allenamento mi sono avvicinato con 483. Ho tantissima ambizione, l'obiettivo è andare avanti e migliorare me stesso, andare alla ricerca del limite possibile. Il mio sogno più grande è segnare un tempo che nessuno potrà mai battere. Come Usain Bolt».

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