Dalla mano de Dios a quella di Gonzalo

Dalla mano de Dios a quella di Gonzalo

Ultime dal mondo del football: Giampiero Ventura nuota a Zanzibar, il resto del mondo pallonaro oggi alle quattro del pomeriggio si raduna al Cremlino per il sorteggio mondiale, in contemporanea, nel nostro condominio di periferia, Allegri stuzzica Sarri e lo stesso Sarri fa il silenzio stampa, seguendo le sgarbate abitudini italiane tollerate da una lega e una federazione inesistenti e incapaci.

Si gioca Napoli-Juventus e sembra la fine del mondo, la partita del destino, la sfida ultima dello scudetto. Gonzalo Higuain è il fantasma che si aggira sullo stadio San Paolo. Ci sarà? In panchina? In tribuna? Giocherà? Come sta la sua mano? E' di Dios, come quella sacra del suo compatriota di cui a Napoli si venerano ancora le icone? La Juventus è una banda di cowboys che trasforma lo spogliatoio in un saloon? Mertens fuggirà con il riscatto? Come potete capire molte chiacchiere e poco calcio. In verità stasera, a parte i mortaretti e i fischi e gli insulti da repertorio, Napoli e Juventus dovrebbero giocare a pallone, per far capire a loro stesse, non ai tifosi e alla stampa, chi stia meglio e perché. L'ultimo Napoli non è sembrato meraviglioso, l'ultima Juventus non è acqua pura perché contro il Crotone trattavasi di partita di passaggio.

L'interrogativo Higuain preoccupa più il Napoli che la Juventus. L'alternativa Mandzukic sarebbe stata ideale ma il colpo di scena per l'infortunio lo toglie dal gioco e aumenta i timori nella testa di Allegri in cui frullano idee per compattare la seconda e la terza linea, primo non prenderle e poi, eventualmente, darle. Il contropiede manovrato del Napoli, con le prevedibili aperture sui fianchi verso Insigne e Callejon sono l'argomento che inquieta il tecnico livornese che non vuole scivolare a meno 7 dalla capolista. Di contro il suo sodale nei giorni scorsi ha definito questa Juventus «la più forte di sempre».

Sarri ha scarsa memoria o gioca con la stupidità o ignoranza altrui, di chi ascolta e scrive e riporta le parole. Ma forse si sta astutamente portando avanti con il lavoro, in caso di insuccesso. Comunque vada, occhio al Cremlino e saluti al nuotatore di Zanzibar.

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