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Marocchi a 360°: "Scudetto e Champions, ecco dove arriveranno Juve, Inter e Milan"

Giancarlo Marocchi ha toccato diversi argomenti tra cui la lotta scudetto, la Champions League, Inter, Juventus e molto altro ancora

Marocchi a 360°: "Scudetto e Champions, ecco dove arriveranno Juve, Inter e Milan"

La Serie A scalda i motori dato che in questo fine settimana si tornerà a fare sul serio dopo la paua per le nazionali. Inter, Lazio, Milan, Roma e Napoli non hanno deluso le aspettative con due vittorie in altrettante giornate di campionato con l'Atalanta che ha invece pareggiato contro il Bologna e con la Juventus grande sorpresa in negativo con un punto messo insieme in due partite contro Udinese ed Empoli.

In esclusiva per ilgiornale.it, Giancarlo Marocchi ex calciatore di Bologna e Juventus e oggi uno dei talent più apprezzati della squadra del commento di Sky Sport che nella stagione 2021/22 trasmetterà 121 incontri (su 137) della UEFA Champions League, ha parlato a ruota libera di campionato, Champions League, degli addii di Lukaku e CR7 e molto altro ancora:

Marocchi, cosa ne pensa di questo primissimo inizio di campionato?

“Per quanto mi riguarda più che guardare i risultati era interessante capire come si stavano formando le squadre. Dal mercato sono venute fuori cose eclatanti come ad esempio gli addii di CR7 e Lukaku ed è stato curioso vedere come sono stati sostituiti. Devo dire che tutti i club o quasi hanno lavorato bene sul mercato con la Lazio che mi ha stupito in positivo dato che ha cercato di dare a Sarri una squadra plasmata su di lui. Gli allenatori nelle big sono cambiati quasi e questo sarà un bel banco di prova, interessante. Il Milan me lo aspetto competitivo più dello scorso anno perché ha consolidato e puntellato a dovere la rosa, bisognerà vedere quante partite giocherà Ibra e cosa farà Giroud che a me piace moltissimo. L’Inter si è mossa bene nonostante due grandi cessioni, è forte dappertutto e dunque potrebbe anche ripetersi. Nella Juventus invece c'è l'incognia Dybala, dipende tutto da lui: se torna quello di tre anni allora i bianconeri sono messi bene anche perché la squadra è solidissima tra difesa e centrocampo. Il vero problema negli ultimi due anni è stato l'attacco e anche Sarri e Pirlo hanno avuto problemi di questo genere, voglio vedere cosa farà Allegri".

Chi è secondo lei la favorita per lo scudetto?

“Difficile dirlo perché mi sembra un campionato davvero equilibrato, certo l'Inter da campione in carica parte con i favori del pronostico ma oltre ai nerazzurri mi piacciono altre squadre come ad esempio la Roma perché è fortissima dalla metà campo in avanti. Se Mourinho riuscirà a compattare la squadra e a migliorare in difesa sono curioso dove possa portarla. Il campionato è interessante quanto l’anno scorso, chiaro che le sei arrivate dietro all’Inter dovranno stare al passo dei nerazzurri che nonostante il tanto pessimismo strisciante per le partenze di Hakimi e Lukaku hanno invece confermato ottime cose con 9/11 confermati e con idee di gioco. Juventus e Napoli, invece, sono ancora tutte da scoprire e da posizionare ma se la giocheranno per il titolo".

Chi ha perso di più tra la Juventus con CR7 e l’Inter con Lukaku?

“Non è facile dirlo perché per la Juventus è una svolta epocale, nel bene e nel male CR7 ha condizionato i bianconeri in questi tre anni e non è stato propriamente rimpiazzato. All’Inter invece sono rimasti praticamente tutti i titolari ed chiaro che c’è una differenza tra Lukaku e Dzeko ma il bosniaco con l'esperienza ti può dare qualcosa in più in termini di gioco collettivo più che indivuduale. Dunque penso che sia un po' più pesante quella del portoghese sulla carta"

Orsato tornerà dopo oltre tre anni a dirigere l'Inter dopo quel famoso derby d'Italia contro la Juventus in cui non venne espulso Pjanic. Cosa ne pensa?

"Uno può pensarla come gli pare ma io non ricordo di un arbitro che abbia inciso sulla vittoria dello scudetto, tocca sempre ai giocatori in campo. Durante l'anno, poi, in 38 gare gli errori degli arbitri ci sono ma io non ci faccio proprio caso a queste cose"

Si aspettava questo addio choc da parte della Juventus?

“Non me l’aspettavo ma alla fine forse è meglio che i problemi saltino fuori prima piuttosto che in là con la stagione. Così Allegri è stato costretto immediatamente a trovare un rimedio. I giocatori a sua disposizione sono forti, ma veramente forti, toccherà a lui plasmarli per trasformarli in un'ottima squadra anche se spesso non ci si riesce".

Qualcuno inizia a pensare che Sarri e Pirlo non fossero i reali problemi della Juventus: è dello stesso avviso?

"Quando le cose non vanno per il verso giusto la "colpa" è di tutti. Tra l'altro Sarri ha vinto lo scudetto e Pirlo due coppe ma quando alleni la Juventus ti è richiesto qualcosa di più che il campionato e dunque è mancato qualcosa in Champions. Allegri è la scelta giusta perché il suo curriculum parla per lui con 6 scudetti vinti...meglio di così".

Simone Inzaghi è l'uomo giusto per l'Inter?

“Sì, credo proprio di sì perché lui ha fatto esperienza e sia per i modi che per le capacità tecniche penso sia nel posto giusto. Alla fine il modulo è lo stesso interpretato in modo differente ma alla fine mi è sembrata la scelta migliore che potessero fare entrambi".

Cosa ne pensa dei gironi di Champions League delle italiane?

“Quello del Milan è terribile, difficilissimo (ride; ndr). Chiaro che arriviamo con l'entusiasmo dopo aver vinto l’Europeo e mi piacerebbe che le italiane facessero la voce grossa in Europa come ha fatto l'Italia Mancini. No in Europa molte volte sembriamo timidi e molto spesso veniamo eliminati da squadre più deboli. Juventus e Inter hanno avuto due gironi abbordabili e di quello dei nerazzurri mi piace che ci sia il derby tra tre allenatori italiani (Inzaghi-Ancelotti-De Zerbi;ndr). Anche l'Atalanta non ha un girone facile ma ce la può fare, ma in Europa nulla è scontato".

Se si dovesse sbilanciare chi si qualificherà agli ottavi e chi non ce la farà?

“Se il Milan fa il miracolo penso proprio che potremmo fare l’en-plein. Anche l'Atalanta ormai ci ha abituato bene, è una certezza e non ci si può non fidare dei ragazzi di Gasperini".

La variabile pubblico potrebbe essere determinante per le squadre e per qualche giocatore "timido"?

“Io dico solo finalmente! Con il pubblico sugli spalti è tutt’altra cosa anche fare il commento delle partite. Mi ero stufato di sentire giocatori e allenatori parlare (ride; ndr). Meglio avere il pubblico che urla, che incita e che critica. Io penso che giocare senza tifosi sia molto difficile perché devi sempre essere concentrato e molte volte hai bisogno di uno slancio che solo il pubblico ti può dare. Non averlo è stato davvero un freno.

Lei è preoccupato dalla situazione economica del mondo del calcio?

“La cosa strana è che non ho la percezione che si sia presa la cosa di petto...ci sono stati solo dei piccoli accorgimenti, dei piccoli aggiustamenti. Ad occhio per quanto ci hanno raccontato le società stesse la situzione sembra grave, dunque prendo per buono quello che mi dicono e non mi voglio sbilanciare e fare il tuttologo su un argomento che conosco poco".

Il calcio è in crisi eppure tutti vanno al Psg...

“Poi succede che però Psg e Manchester City non vincono la Champions League (ride; ndr). Hanno due rose assurde ma poi in campo non riescono a primeggiare in Europa. Il calcio è uno sport di squadra e bisogna giocare sul collettivo: se questi due club, con dei fuoriclasse assoluti in tutti i ruoli, ce la faranno a diventare squadra credo che per gli altri ci sarà poco da fare per diversi anni".

Quale sarà la squadra rivelazione e il giocatore rivelazione del campionato?

"La Lazio per me sarà una rivelazione la butto lì...

Come giocatore, invece, dico Osimhen perché in quei due mesi e mezzo nella passata stagione è mancato troppo al Napoli e a Gattuso. Con lui gli azzurri sono una cosa, senza un'altra"

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