Massa sceglie Monza per l'addio: «Come Schumi»

Il calimero gentiluomo annuncia il ritiro a fine anno: «Questa è la mia seconda casa...»

Davide Pisoni

Tutti in piedi per Felipe Massa. Il brasiliano annuncia il suo ritiro a Monza nella «mia seconda casa e patria». Una scelta difficile: «Sono più nervoso ora che alla partenza», dice. E così questo passo non poteva che farlo in quel Parco che è la sua seconda casa. Dice basta a testa alta, con una lacrima e anche con ironia: «Sono 35 e sto andare in pensione... Non mi sento così vecchio, ma questo è lo sport». A dire basta non tutti ci riescono, serve coraggio. Quello che non è mai mancato a Felipe che lascia dopo quattordici stagioni, undici vittorie e 250 gran premi, tanti saranno quando scenderà per l'ultima volta dalla Williams ad Abu Dhabi. Ma i numeri raccontano poco o nulla di un pilota tra i più amati nel Circus e dai tifosi. Perché sarà anche aziendalista con quelle vittorie «regalate» a Raikkonen e Alonso per ordini di scuderia, oppure calimero per alcuni errori clamorosi, ma soprattutto è un pilota gentiluomo.

La sua carriera è un flash di immagini con un unico filo conduttore: la famiglia che ha caratterizzato la sua presenza nel paddock fin dall'inizio. Quella famiglia che c'è sempre stata, nei momenti belli e in quelli più difficili. Dice addio a Monza «perché qui anche Michael Schumacher «dieci anni fa annunciò il suo ritiro». Una scelta, quella del tedesco, che avrebbe permesso al brasiliano di restare in Ferrari. E qui è una carrellata di flash indimenticabili. Pole e vittoria in Brasile, il primo pilota di casa a riuscirci dopo Ayrton Senna. Già, il suo Brasile, a proposito di delusioni. Nel 2008 a Interlagos trionfa e perde allo stesso tempo. Vince la gara, ma all'ultima curva si vede sfilare la corona di campione del mondo da Lewis Hamilton per un punto. Cose da calimero se si pensa che quella è stata anche la stagione della ripartenza con la pompa della benzina attaccata.

Interlagos 2008 è rimasta anche l'ultima vittoria di Massa. Come se fosse rimasto fermo a quella delusione condivisa con il suo popolo. Un dramma sportivo secondo solo a quello sfiorato l'anno dopo a Budapest: una molla si stacca dalla Brawn di Barrichello e lo colpisce a 200 all'ora sul casco procurandogli una frattura, ma senza danni cerebrali. Viene operato e torna nel 2010 in pista: un miracolo.

Massa non lo ferma niente, va veloce, esempio per tutti. Sale sul podio di Monza, terzo, per l'abbraccio dei suoi tifosi.

Negli ultimi anni in rosso è più forte delle critiche, poi toglie il disturbo. Va alla Williams, timbra una pole in Austria, risposta a chi lo dava per finito. Le ultime due volte a Monza è salito sul podio. Alla fine si torna sempre lì. Perché la seconda casa di Felipe è nel Parco.

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