dal nostro inviato ad Appiano Gentile
Una volta, quando l'Inter infilò una serie di partite senza perdere, era settembre, Mazzarri ci fece sapere che toccare una squadra che stava funzionando gli risultava senpre fastidioso: «Se non ci sono acciacchi o squalifiche, io tendo sempre a mantenere l'assetto e i giocatori dell'ultima partita, se è finita bene».
E faceva proprio così.
Questa mattina ad Appiano, a proposito delle scelte di formazione dopo i tre punti con il Sassuolo, prima dell'anno preceduta da sei gare senza vittorie, Mazzarri ha spiegato di cercare sempre di instillare la competizione: «La vittoria di sicuro ci ha fatto bene, ma per come lavoro io con i ragazzi, ho cercato di non esaltarla nemmeno troppo. Comunque a livello inconscio se vinci lo spirito è diverso ma io voglio che stiano tutti sulla corda. Stimolo la concorrenza e cerco di avere più elementi per poter fare al meglio le scelte.
Quando ci sono intensità, veemenza, contrasti anche in allenamento è meglio. Voglio tenere tutti a un livello alto di condizione». Apparentemente sembra una contraddizione, in realtà Mazzarri sta tentando di portare la barca in salvo e perfino l'ipotesi della difesa a quattro merita una risposta: «Si può fare quando hai un centrocampo con gente adeguata». Nessuno gli ha fatto notare niente, le cose in conferenza escono spontanee, come la richiesta di precisazioni sui giovani: «Botta l'ho voluto io, è stato qui, ho visto come si muove e ho deciso di farlo restare, se Belfodil è andato via qualcosa vorrà dire. Icardi? Prima aveva venti minuti di autonomia, adesso dopo una settimana di lavoro continuativo spero di più». Para o respinge lontano dall'area, sa che se fallisce la partecipazione all'Europa il castello crolla. Thohir ha dettato i suoi obiettivi: Quinto posto quest'anno, Champions il prossimo e finale a Milano nel 2016. Periglioso ma possibile. Un percorso che passerà necessariamente per l'addio all'ultimo gruppo di eroi del Triplete in scadenza, Castellazzi, Chivu, Samuel, Zanetti e Milito con l'unica eccezione di Cambiasso. Mudingayi, Mariga sono in uscita, Wallace ha il foglio di via, Rolando è l'altra eccezione. Fra ingaggi risparmiati e la cessione di Ranocchia, in parola con la Juventus, si possono ipotizzare una cinquantina di milioni da girare sul mercato.
Intanto c'è la Fiorentina al Franchi, nella scorsa stagione i viola sugli spalti cantavano: il pallone è quello giallo.
L'Inter proprio non lo vide, 4-1 con doppiette di Ljajic e Jovetic, c'era Stramaccioni: «Ma sapete che io la scorsa stagione non c'ero - fa Mazzarri -, non continuate a chiedermi della scorsa stagione. Ma al Franchi, in casa loro, non sarà facile. La Fiorentina è forte e sa mettere in difficoltà, questo è sotto gli occhi di tutti».
Morale? A pelle come la vede? «Dopo la vittoria con il Sassuolo c'è bisogno di continuità», chiude Mazzarri. Tradotto: non importa cosa ho detto due mesi fa, importa quello che sto dicendo adesso e potrebbe essere diverso da quanto dirò domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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