nostro inviato ad Appiano Gentile
Scusi Mazzarri, corrisponde al vero che avrebbe confidato la sua totale ignoranza sulla situazione economica dell'Inter al momento della suo arrivo? Walter Mazzarri (nella foto) non fa una grinza, non arrossisce, non è imbarazzato, tutto alla luce del sole, come questa vigilia di 19ª, ultima d'andata. «Dunque - fa subito -. Io non ho letto i giornali e non ho rilasciato interviste, ma comunque è un fatto risaputo. Non ero a conoscenza del cambio di proprietà e neppure che non ci sarebbero stati soldi per fare mercato. Ma questo non avrebbe pregiudicato nulla, sono qui, anzi siamo qui, tutti assieme, si lavora tutti nella stessa direzione e le visite di Moratti ad Appiano e le parole del presidente Thohir non fanno che confermarlo». Chi si aspettava un Mazzarri dimezzato dalle vicissitudini societario è rimasto deluso, questa è l'Inter e lui spiega perché c'è dentro fino al collo: «Voglio, vogliamo subito la svolta, il 2014 è partito male. Dopo due sconfitte devo trasmettere ai tifosi la nostra volontà di disputare una grande gara per riprenderci subito. Tante volte ci siamo riusciti, adesso è necessario tornare a vincere e sbloccare la partita il prima possibile. Come? Magari con un episodio». Poi para e respinge tutto: «Mai detto che la coppa Italia era un obiettivo. Era una competizione che volevamo giocarci ma non un obiettivo primario. Hanno giocato quelli che utilizzo meno, adesso è chiaro per tutti com'è la situazione. Ma non ne facciamo un dramma, ora avremo tutta la settimana per concentrarci sul campionato. È vero, non siamo brillanti come inizio stagione e gli avversari hanno iniziato a studiare il nostro gioco però vedo che la squadra ha un'identità e anche che abbiamo giocato alla pari con tutte, nessuno ci ha mai messo sotto. Ne abbiamo perse tre, con la Roma tutti hanno parlato di risultato bugiardo e con il Napoli secondo me abbiamo disputato la partita migliore. Dateci almeno quattro punti regalati con pareggi che erano solo vittorie e ora mi fareste tutti un altro ragionamento». Chiede di parlare del Chievo, accontentato: «Posso fare anche moduli diversi, la mia squadra è fatta di tanti piccoli incastri. Di sicuro Botta sarà in panchina, lui ha bisogno di tempo, noi di punti. Kovacic dobbiamo aiutarlo, ha un talento straordinario per un ragazzo di 19 anni, può anche giocare davanti alla difesa in una linea a quattro, non sono rigido nei moduli, non è vero. Icardi praticamente non l'ho mai avuto ma per quel poco che c'è stato ha risposto molto bene. Belfodil mi ha dimostrato che non si è ancora inquadrato nel ruolo. Se Alvarez è in calo spero che in questi giorni si sia rialzato e Milito resta parte integrante del progetto, un giocatore importante per club che vogliono stare in alto, c'è bisogno di giocatori come lui.
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