
C'era il precedente dello scorso anno, quando partì quarto ma chiuse primo. C'erano le parole del sabato e la dichiarata volontà di provare a vincere. Ma stavolta a Leclerc non è riuscita l'impresa, nonostante quel piglio dei primi giri che aveva tenuta viva l'illusione. "Sono stati giri molto complicati", ha confermato il monegasco. "Nei primi ho provato a star dietro a macchine che ne avevano di più: le gomme slittavano, sembrava un'auto da rally, ho avuto problemi di surriscaldamento che poi ci sono costati moltissimo sul giro. Mi spiace solo che in un weekend così speciale avrei sperato di poter fare di più, ma non ho rimpianti: abbiamo ottenuto il massimo. Se fa male avere l'auto inferiore? Sì, da tempo stiamo aspettando il nostro momento, ma ci proveremo sino alla fine. Arrivano Baku, Singapore e poi anche Las Vegas dove forse, e dico forse, avremo delle possibilità, anche se le ultime gare corse non ci danno tante speranze". Leclerc sa anche che "la Red Bull ha messo a punto soluzioni per i tracciati con basso carico aerodinamico che hanno funzionato. E le McLaren si sono confermate davanti a noi".
Eppure "se ci paragoniamo a loro, è stato uno dei weekend migliori", appunta il team principal Frederic Vasseur. "È Max a essere stato eccezionale, visto che l'altra Red Bull era più indietro. È stato bello avere le nostre auto lì: Lewis è stato bravo a rimontare, non era facile a Monza. Domani capiremo se avremmo potuto fare qualcosa di meglio".
Anche l'inglese si sofferma sulla metà piena del bicchiere: "L'energia dei tifosi è stata incredibile e oggi mi sono finalmente sentito davvero sulla macchina. Questo mi ha reso felice. Sono stato davvero vicino a Russell e andare lunghi non ha pagato, è una lezione di cui fare tesoro. Dopo la penalità, il sesto è stato un buon risultato".