Messi oltre ogni leggenda L’Apoel capovolge l’Europa

Leo scavalca Pelè e Maradona. Diego: «Regalategli il Nou Camp» Il miracolo cipriota, senza fenomeni e con un Carneade in panchina

Messi oltre ogni leggenda  L’Apoel capovolge l’Europa

A un passo dalla gloria, ammesso già a pieno titolo nella storia. Leo Messi, gigantesca pulce, è riuscito nell'impresa che ogni esponente del Barcellona considera sublime. Sottomettere la critica di Madrid e il popolo del Real. «Leo, ai tuoi piedi»: il titolo di Marca, quotidiano di riferimento dei blancos di Spagna, è l'omaggio sentito al grande rivale che si è trasformato in un referendum destinato a sconvolgere le graduatorie di ogni epoca. Via Pelè e Maradona, miti di tante generazioni, ecco il nuovo monarca assoluto. Leo Messi è il più grande di tutti, per la giovane età, per il talento immenso, per il numero industriale di gol collezionati con la casacca del Barcellona (il totale attuale è di 227 in 235 presenze, traballa il record storico di Cesar Rodriguez esponente degli anni ’40-50, 49 i sigilli nelle coppe, una media di 0,73 gol a partita), per la velocità messa al servizio della precisione balistica mai ridimensionata dalla sua sagoma. «Noi abbiamo la fortuna di averlo e ce lo godiamo», chiosa misurato Guardiola mentre si moltiplicano i complimenti su twitter formulati da firme prestigiose. Per esempio Rooney («il migliore di sempre»), oppure Falcao («irreale») o ancora Owen («dev'essere imparentato con Clark Kent, superman») e lo stesso Maradona («dopo cinque gol più che il pallone dovrebbero regalargli il Nou Camp»). E qui si tratta di gente di calcio, ammaliata dall'ultima cinquina di Messi al cospetto del Bayer Leverkusen preso a martellate con il 7-1 finale. Ancora più rapiti i commenti dei media che si possono riassumere in un titolo che sfiora il profano: «5 motivi per credere in Dio».

La verità è proprio questa, allora. Che Messi, già infilato d'autorità dentro la storia, non riesce a trovare rivali lungo la strada, che siano di oggi o di appena ieri. «È imparagonabile a Cristiano Ronaldo», la sentenza di Xavi che lo può ammirare anche tutti i giorni in allenamento. Perciò forse il dibattito, partito in largo anticipo, a proposito del Pallone d'oro, può diventare pura accademia. Specie se si ammette, come fanno a Madrid, che si tratta «della superiorità sul resto dei mortali», elogio che per una pulce può sembrare persino un paradosso.

A un passo dalla gloria, con due piedi dentro la storia, è finito anche il calcio cipriota, considerato al pari di una cenerentola fino a qualche tempo fa e adesso invece salito agli onori della ribalta. Perché l'Apoel, contro ogni pronostico, è riuscito a ricacciare indietro il Lione e a iscriversi al club ristretto delle prime 8 squadre di Champions. La qualificazione ai rigori, al culmine di una serata memorabile, ha santificato il portiere greco Chiotis e fatto impazzire Nicosia fino all’alba accendendo i riflettori su una piccola multinazionale del pallone. Già, perché da quelle parti c'è di tutto un po'. Pensate: l'allenatore è un serbo, molto astuto, Ivan Jovanovic, la squadra ne è una rappresentazione plastica, con costole brasiliane (Manduca, l'autore del gol di ieri, poi espulso, quindi squalificato per il prossimo turno), portoghesi e persino un argentino naturalizzato italiano, il fratello di Santiago Solari, già di Real Madrid e Inter, si chiama Esteban e non coltiva particolari ambizioni. Al pari del presidente del club, Foivos Erokritou che è pronto ad ospitare a Nicosia, in uno stadio piccolo e colmo di trappole, l'avversario destinato dall'urna di Nyon. «Va bene chiunque tranne il Barcellona» il suo commento.

Forse è il venuto il momento di pensare che il calcio, anche da quelle parti, sta facendo progressi e che le classifiche di una volta sono un nostalgico errore. L'Apoel non è arrivato per caso al traguardo degli ottavi: è partito dai preliminari sbarazzandosi dei polacchi del Wisla Cracovia prima d'infilarsi nell'imbuto del girone nel quale hanno eliminato il Porto e gli ucraini di Lucescu. Hanno studiato calcio e affinato la loro tecnica, reclutando stranieri a costi ridotti hanno moltiplicato esperienza e talento, infine hanno aggiunto l'entusiasmo che è una benzina utilissima per sopravvivere.

Venerdì prossimo, in occasione del sorteggio Uefa, vedrete la scena: si daranno di gomito i fortunati avversari dell'Apoel, convinti d'aver pescato il jolly. Ma sarà bene passare da Lione e prendere qualche utile informazione.

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