«Mi volevano in tanti ma Sydney è strepitosa e tiferò sempre Juve»

Torino. Un paio di minuti dopo le 15, Alessandro Del Piero lascia la “bolla“ del Lingotto - luogo caro all'avvocato Agnelli - a bordo della sua macchina bianca: lo segue, con autovettura nera, il fratello Stefano. Nessuno dei due mezzi appartiene al gruppo della Famiglia, ma tant'è: il legame con Torino rimarrà comunque, anche se un'ora prima Del Piero aveva ufficializzato il contratto che lo legherà al Sydney FC per il prossimo biennio a circa due milioni a stagione. «Sarò australiano, diciamo così -era stato l'esordio, in evidente imbarazzo -. Si prospetta un'avventura splendida, strepitosa, affascinante. Se penso a tre mesi fa, credevo di poter scegliere prima: ma, visto come si sono sviluppate le cose, oggi è il giorno giusto. Quanto è accaduto probabilmente ha un senso: sono felice». L'accaduto sono ovviamente i diciannove anni con la Juventus, compreso l'ultimo che «è stato uno dei più complicati, ma come tante altre volte mi ha visto protagonista e vincente».
Per mezzora abbondante Del Piero sembra Fonzie, il protagonista di Happy Days che non riusciva a dire «ho sbagliato»: parla della «mia squadra» e della «mia maglia», senza pronunciare mai la parola Juventus fino a quando, dovendo rispondere a una domanda diretta, non può farne a meno. «Ho declinato l'interesse di molte squadre italiane - ha ammesso -. L'ho fatto per coerenza e dopo avere dato tutto qui, ma non vedo gli altri come nemici: lo possono anche essere stati dal punto di vista calcistico, non oltre. Però è stato davvero bello osservare come le squadre anche più impensabili abbiano fatto una o più riflessioni su di me: questo mi fa capire, una volta di più, cosa è stata la mia carriera, quali sono stati i miei risultati e quello che sono oggi».
In prima fila, la moglie Sonia e il primogenito Tobias non lo perdono di vista un secondo: «Di Torino mi mancherà tutto e personalmente ho sperato che finisse la sua carriera alla Juve - dirà poi lei -. Ovviamente noi lo seguiremo. A Natale però saremo di nuovo qui». «Non cambierà nulla del mio legame con la città - ha poi aggiunto Del Piero -. La casa, il negozio di Sonia e le amicizie rimarranno. Affronto un'avventura nuova con maturità e un desiderio unico. Sydney è una scelta diversa sotto tutti i profili: ne sono orgoglioso ed è ciò di cui avevo bisogno. Qui ho fatto tutto quello che potevo. Il Liverpool e la Premier? Vorrei vivere altri cinquant'anni da calciatore per poter assaporare tutte le atmosfere di altri campionati». Non potendo, dopo avere sfiorato il campionato americano, ha scelto il Nuovo Mondo dove comunque «avrò lo stesso spirito di sempre. Mi è stato garantito che punteremo a vincere: la mia scelta non era determinata dal campionato, ma da come lo si sarebbe affrontato».
Agonista vero, farà l'ambasciatore del calcio australiano e si impegnerà «per far crescere l'intero movimento. Io come Pelè negli States? Sono vecchio, ma non ho ricordi diretti di cosa abbia rappresentato davvero lui per gli Usa. Magari ci sono delle similitudini, ma qui c'è la volontà di creare qualcosa di unico. Sono emotivamente molto preso: sarà un periodo di grande cambiamento rispetto a quello che è stata la mia vita, sempre molto lineare, con la stessa squadra per la quale - se c'è bisogno di dirlo - continuerò a tifare».


Per Andrea Agnelli, con cui i rapporti si sono rovinati dopo la famosa disponibilità a firmare in bianco data dal giocatore nell'inverno 2011, non un cenno: «Il mio cuore tiferà bianconero, ma oggi è un giorno dedicato a una squadra, una città e un Paese diversi. Alla Juventus ho dato tutto e di più: da ciò che è stato bisogna sempre uscire felici». L'Australia lo aspetta, con un campionato da vincere (prima giornata il 5 ottobre) e un Continente da conquistare.

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