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Mihajlovic, Djokovic, Ecclestone: quando le donne nello sport sono poco considerate

Dopo Novak Djokovic, numero uno al mondo del tennis, e Sinisa Mihajlovic, ex allenatore del Milan è toccato anche a Bernie Ecclestone, numero uno della Formula Uno, parlare in maniera poco elegante delle donne nel mondo dei motori

Mihajlovic, Djokovic, Ecclestone: quando le donne nello sport sono poco considerate

Bernie Ecclestone, grande capo del business della Formula Uno, ha sganciato una bomba a margine dell’Advertising Week Europe di Londra: “Le donne in Formula Uno? Non so se siano fisicamente in grado di essere veloci con una F1. Sicuramente non verrebbero prese sul serio. Sono certamente più competenti come manager rispetto agli uomini e non hanno ego esagerati”. Eppure ci sono vari esempi di donne che si sono fatte valere nel mondo dei motori: da Danica Patrick, pilota statunitense classe 82, veterana della Nascar e dell’IndyCar, a Susie Wolff, inglese classe 82, ex test driver della Williams, o Carmen Jorda, spagnola classe 88, che gareggia nella GP3 ed ex test driver per la Lotus. Questa dichiarazione poco elegante sulle donne da parte di Ecclestone dà seguito a quelle di Novak Djokovic e Sinisa Mihajlovic che, in questi giorni, ha accusato prima Melissa Satta, compagna di Kevin Prince Boateng, e la giornalista Paola Ferrari di non capire niente di calcio.

Il numero uno al mondo del tennis maschile, il serbo Novak Djokovic, qualche settimana fa ha parlato della differenza di denaro che circola tra l’ATP (circuito maschile) e la WTA (circuito femminile), suscitando non poche polemiche per le sue dichiarazioni: “Io sono per il potere alle donne, dico no alle parole politicamente scorrette di Raymond Moore, ma è giusto che noi uomini guadagniamo di più, perché siamo più seguiti”. Moore, il Ceo del torneo americano di Indian Wells, aveva attaccato pesantemente il movimento tennistico femminile: “In una vita futura vorrei essere qualcuno nella Wta perché vanno avanti sulle spalle degli uomini, non prendono alcuna decisione e sono fortunate, molto fortunate. Se fossi una giocatrice, mi metterei in ginocchio ogni sera e ringrazierei Dio che Roger Federer e Rafa Nadal sono nati, perché hanno portato avanti questo sport”. Queste parole avevano suscitato la reazione di Serena Williams, numero uno al mondo della WTA: "Non credo che nessuna donna, non solo le tenniste, dovrebbe inginocchiarsi mai ai piedi di un uomo per ringraziarlo. Quanto al tennis credo che, anch’io e mia sorella, abbiamo fatto alzare molto le cifre di questo sport”.

Per non parlare di Sinisa Mihajlovic, esonerato da poco dal Milan, che ha risposto in maniera piccata alle dichiarazioni di Melissa Satta secondo cui con il tecnico serbo non regnava più l’armonia all’interno del gruppo rossonero: “Io non sono razzista, ma penso che le donne non dovrebbero parlare di calcio perché non sono adatte”. Paola Ferrari, giornalista e conduttrice di Novantesimo minuto ha definito il tecnico serbo un “cafone” per le sue dichiarazioni nei confronti del rapporto donne-calcio. Mihajlovic, che ha ricevuto l’ennesimo Tapiro d’Oro da parte di Striscia La Notizia, ha però rincarato la dose: “L’ultima volta mi sono espresso male.

Ci sono donne che capiscono di calcio, per esempio Ilaria D’Amico, ma non è il caso della Ferrari”.

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