Alle 14,09, orario del comunicato ufficiale, il Milan ha fatto sapere a Filippo Inzaghi che il tecnico della prima squadra non era più lui. Via anche l'intero staff e Marco Tassotti. In realtà pare che una telefonata di Galliani fosse arrivata a destinazione subito dopo la cena di mercoledì sera ad Arcore. Pippo non è caduto dalle nuvole, mica vive nella caverna di Bin Laden, stava anche lui aspettando l'arrivo di Miha. Grazie Pippo, indimenticabile, futuro tutto da inventare, difficile una sua collocazione all'interno del club, Mihajlovic non è tipo da compromessi o connivenze. Ieri ha ritirato un premio ad Amalfi e ha parlato della notte di Arcore: «Una cena informale. Mangiato bene e bevuto meglio, nei limiti naturalmente. Ci siamo conosciuti, ci siamo parlati, non sta a me aggiungere altro. Io del resto non sono mai stato sgarbato anche quando ero dall'altra parte. Credo che sia più facile allenare in una squadra dove hai lasciato dei buoni ricordi come giocatore, piuttosto che farlo in una squadra in cui sei stato sempre un avversario. Mi stimola andare in un posto dove ci sono gli scettici che non ti vedono bene. Vedremo se ci sarà o no questa possibilità». Una mano tesa alla Sud che attende il comunicato ufficiale per far conoscere il suo pensiero. «Quando sei giovane - ha continuato -, pensi in un modo, poi cresci». La scoperta che la coerenza resta la peggior virtù.
E adesso il nuovo Milan.
Sinisa non ha chiesto l'impossibile, ma ha spiegato chiaro che manca qualcosa per centrare l'obiettivo della qualificazione Champions. Non aveva con sé una lista ma i nomi li ha fatti. Silvio Berlusconi ha ritrovato entusiasmo, nuove motivazioni e gli ha promesso almeno un giocatore da prima fascia. Riferimento a Ibrahimovic, ritenuto dal Cavaliere uno dei pochi in circolazione in grado di spostare gli equilibri di una partita. Sinisa e Zlatan si conoscono dai tempi dell'Inter, stima reciproca fra due caratteri sufficientemente spigolosi. A risvegliare gli interessi rossoneri è stato France Football quando ha iniziato apertamente a parlare di divorzio con il Psg che sta ribaltando il suo fronte offensivo, cerca Tevez e non ha negato l'eventualità di una partenza di Verratti. In un primo momento chiusura totale di Mino Raiola: «È un giocatore troppo caro per il calcio italiano». Poi la situazione è cambiata, Ibra lascia Parigi a 34 anni con una media realizzativa di un gol ogni 105 minuti, 14 mln di ingaggio netti a stagione e un contratto in scadenza giugno 2016. Con 7/8 mln al Psg si può fare, l'ingaggio è negli infiniti meandri di un contratto che Galliani ha già steso nella sua mente e non può andare oltre il biennale. I contatti fra Galliani e Ibra non sono mai cessati, quelli fra l'Ad e Raiola sono ripresi e avranno un momento focale a Berlino in occasione della finale Champions dove l'argomento sarà anche il ritorno in maglia rossonera del difensore brasiliano Rodrigo Ely, classe '93, dopo l'esperienza ad Avellino. Galliani e Ibrahimovic si incontreranno nuovamente per il matrimonio di Abate, l'Ad non butta via niente.
Il progetto è un po' bizzarro, abbastanza complicato e ha un piano B: Mario Mandzukic.
Il centravanti dell'Atletico non rientrava nei desideri di Ancelotti, ma Mihajlovic ha dato subito il suo gradimento, durante la missione di Madrid c'è già stato un contatto. Il ringiovanimento passa per l'italo-argentino José Mauri, ottima stagione a Parma. Il Milan ha offerto 4 mln, siamo ai dettagli. Senza trascurare Okaka e De Silvestri, Sinisa ha poi scelto due doriani doc da portare con sé: Soriano e Obiang, nipote del Presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. E non è tutto, Galliani sta trattando direttamente con Preziosi la situazione di Kucka in scadenza giugno 2016 e non ancora rinnovato. Nel mirino Bertolacci e Romagnoli ma qui Genoa e Roma si presume non sentiranno ragioni. Sicuri i rientri di Njang e Matri, dubbia la posizione di Menez, Destro esce, ma attenzione al reparto difensivo.
Sinisa ha iniziato la sua carriera come secondo sulla panchina di Mancini, ufficialmente come tattico della difesa, il suo pane.
Ha chiuso la stagione con 42 gol subiti, quinto reparto del campionato. Qui non si accontenterà, il suo 4-4-2 o 4-2-3-1 inizierà da un blocco difensivo granitico, non ci saranno i 120 mln ma è in questa zondel campo che Sinisa attende le sorprese maggiori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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